25 febbraio 2025

IMMOBILI, PARTECIPATE, BENI COMUNI: A CIASCUNO IL SUO

I cittadini devono comunque sapere come va il mondo


Copia di Progetto senza titolo (4)

Gli interessi di Trump, Musk & Co. possono giustificare il negazionismo climatico, continuare a far suonare l’orchestra e sistemare la coscienza ipocrita dei tantissimi che vogliono continuare a ballare sul Titanic. Ciò che non possono fare con l’informazione fake è modificare la percezione diretta generata dai disastri ambientali sempre più diffusi nel mondo e sempre più frequenti. Forse la scialuppa dei tecnofinanzieri autocrati li porterà su Marte, a noi l’emergenza richiede di riconoscerla come tale e di iniziare a farci i conti per uscirne.

La combustione di combustibili fossili ha riscaldato il pianeta di circa 1,3 °C dall’epoca preindustriale, ma i poli si stanno riscaldando molto più velocemente con lo scioglimento del ghiaccio marino riflettente. In questo inverno le temperature al polo nord sono salite anche di 20 °C sopra la media: oltre la soglia di scioglimento del ghiaccio.

Più della media 1991-2020 sabato, secondo i modelli delle agenzie meteorologiche in Europa e negli Stati Uniti, con temperature vicine al punto di fusione del ghiaccio di 0 °C. 

L’ultimo report dell’Agenzia Europea dell’Ambiente1 (EEA), registra miglioramenti generali della qualità dell’aria, anche se gli standard dell’UE non sono ancora rispettati in tutta Europa. Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il 96% della popolazione urbana è esposta a concentrazioni pericolose di particolato fine (PM2.5), il 94% a quelle relative all’Ozono (O3), l’88% a quelle di Biossido di Azoto (NO2) e l’83% a quelle di PM10. 

Da qui Legambiente, con il rapporto Mal’Aria 2024, mette in relazione i dati di superamento degli attuali limiti europei previsti delle città italiane: Frosinone 70 giorni di sforamento, Milano 68 e Verona 66.

Con gli stringenti livelli della Direttiva UE, in vigore dal 2030, il 70% delle città italiane sarebbe fuorilegge.

Se appare chiaro che la transizione per decreto non va da nessuna parte, se non quella regressiva, ciò non esime la politica pubblica dalla definizione di un percorso efficace. Questo riguarda il ciclo dell’energia, acque incluse, tanto nelle fonti e nelle modalità produttive, quanto nei consumi. Certamente quelli della produzione industriale, così come quelli domestici a partire dalla relazione riscaldamento/raffreddamento, così quelli per il trasporto merci/persone. L’organizzazione della città, l’allocazione di funzioni e la tipologia di traffico/giorni/ore, che queste generano, hanno altresì un ruolo centrale nel saldo energetico complessivo.

Qui da noi in città si discute della norma ‘Salva Milano’, attualmente al Senato, mentre continua il lavoro della Procura sulle ristrutturazioni diventate nuove costruzioni con una semplice Scia e non con un Permesso di costruire.

Così, in luogo del confronto su/per un sistema territoriale qualitativo, iniziano a volare gli stracci. L’assessore comunale alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi, alla Camera del Lavoro, ha detto che ‘Il mondo immobiliare non ha seguito una linea di attenzione ai contesti e ai tessuti urbani ma ha seguito forse maggiormente una linea legata soprattutto al profitto.’ (Lui dov’era? Prima come dirigente apicale e poi come amministratore) 

La presidente di Assimpredil Alce Regina De Albertis, ha tempestivamente rispedito la palla: ‘La richiesta di nuove abitazioni a Milano rimane fortissima e certamente si è realizzato tanto negli ultimi anni, ma la regia del governo del territorio è, ed è sempre stata, completamente in capo al Comune: per questo, non si può certo dire che imprese e professionisti abbiano avuto la possibilità di operare in libertà, rincorrendo solo il proprio interesse economico’. Delle due l’una: o la politica ha accetto la riduzione alla pura esecuzione amministrativa di decisioni prese altrove, da legittimi interessi particolari e speculativi, o le indicazioni per interpretazioni cementificatorie della norma, in spregio ad ogni equilibrio urbanistico, costituivano l’indirizzo specifico per la città nella sua relazione metropolitana. Dalla padella alla brace, come si dice. La relazione della Ragioneria Generale dello Stato: ‘Il possibile maggior ricorso alla Scia, in luogo del permesso a costruire, non determina, in generale, la corresponsione di minori oneri di urbanizzazione’ forse può favorire l’approvazione del Salva Milano in Parlamento, così come può alleggerire l’esposizione verso la Procura. Certamente non tira fuori la qualità del vivere sociale e il suo costo, a Milano, né dalla padella, né dalla brace. Men che meno può impedire l’effetto estensivo nazionale dell’approvazione di questa norma sanificatrice. Si attendono sviluppi.

Noi, qui a Milano, alle prese con il costo della vita e quello della salute, entrambi in aumento, dobbiamo usare uno sguardo differente, proprio per non essere a-contestuali.

Le società partecipate sono aziende di cui lo stato, attraverso il ministero dell’economia e finanze, o gli enti locali (regioni, province, comuni) detengono una quota di proprietà. Quando questa è superiore al 50% sono società a controllo pubblico, così anche quando la maggioranza delle quote è in mano a più amministrazioni pubbliche. Possono essere ‘partecipate’ le società per azioni o a responsabilità limitata che offrono servizi di interesse generale o per una missione di pubblico interesse, così per la relativa gestione delle reti e degli impianti funzionali dei servizi. Società per la progettazione e realizzazione di un’opera pubblica sulla base di un accordo di programma tra amministrazioni pubbliche o per il partenariato con imprenditori privati, ecc., ecc. fermiamoci qui.

Le partecipate milanesi hanno ottimi portafogli e ottimi bilanci. 

Nell’esercizio concluso, MM Spa ha generato ricavi per 308 milioni di euro (+3,2% rispetto al 2022) e un risultato netto positivo di 20 milioni di euro, nonostante le sfavorevoli condizioni dei mercati energetici e finanziari che hanno inciso sulla struttura dei costi aziendali.

L’assemblea di Atm ha approvato il bilancio per il 2023 che si è chiuso con un utile di 753mila euro rispetto ai 15 milioni di euro nel 2022. Conseguenza della pandemia e dell’aumento del costo dell’energia elettrica. Migliorano i ricavi, 1.097 milioni di euro, +6 milioni, per i contratti di servizio di trasporto pubblico all’estero, Copenaghen e Salonicco. 

SogeMi S.p.A., che gestisce tutti i Mercati Agroalimentari all’Ingrosso di Milano, per dimensioni e frequentatori è il più grande d’Italia. L’esercizio 2022 si è concluso con Ricavi per 17,2 Milioni di Euro e un Margine Operativo Lordo di 2,2 Milioni di Euro.

A2A a fine 2024 ha un capitale sociale di 1.629 milioni di Euro. Nessun investitore al di fuori del Comune di Milano e del Comune di Brescia può possedere una quota azionaria superiore al 5% del capitale sociale.

Gli Azionisti di A2A sono: con il 25% il Comune di Milano, con il 25% il Comune di Brescia, 4,4% Altri Comuni e 45,6% al Mercato.

Il Bilancio vede il Risultato Netto passare dai 389,00 milioni di Euro del 2019 ai 659,00 del 2023. Con l’indicatore di profitto d’impresa, EBITDA, che passa da 1234,000 a 1971,000.

Stiamo parlando di società partecipate di qualità e di protagonismo sul mercato, interno e internazionale. Ma il tempo che stiamo vivendo richiede loro un salto e una piena valorizzazione contestuale alle sfide che stiamo vivendo.

Le società partecipate hanno oggi una funzione cruciale tanto nella facilitazione e accompagnamento della società nel percorso di transizione ecologico-energetica quanto, conseguentemente, nel favorire la definizione di una politica industriale assente da decenni.

Oggi, ad esempio, A2A già fornisce diversi servizi/prodotti per soddisfare le grandi aziende, le PMI, il settore terziario e i condomini. Tutto dentro un rapporto di mercato tra produttori di servizi e i relativi consumatori. Una transizione consapevole, perché partecipata, richiede un salto. Appunto. I condomini dei condomìni devono diventare prosumer di energia e insieme a quelli del loro isolato possono costituire una Comunità Energetica. Possono ospitare nei cortili ricariche e veicoli per il car sharing e l’e-bike sharing. Ne guadagnano i loro portafogli e l’abitudine alla cittadinanza condivisa, così, in luogo delle baruffe chiozzotte delle assemblee condominiali, anche la relazione con i diversi livelli istituzionali e le loro politiche, con la relativa prossimità, diventerà più avvertita e partecipata. Insomma, l’efficienza energetica passa per una verifica di efficacia. 

Pensiamo a come i tetti degli edifici pubblici, oltre che quelli privati, i cortili, i punti di ricarica, i veicoli in condivisione, chiedono la partecipazione combinata delle diverse società partecipate e degli assessorati di riferimento. Soprattutto pensiamo come aumenterebbero consapevolezza e responsabilità diffuse se le società partecipate diventassero public company ad azionariato diffuso, con i prosumer dei condomìni come azionisti. Le esperienze migliori possono definire dei benchmark e i fattori di successo possono diventare cultura condivisa, per amministrazioni, partecipate, cittadini.

L’istituto della democrazia, le comunità di territorio e i polmoni ringraziano.

Fiorello Cortiana

 



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  1. Fausto BagnatoCaro Fiorello, purtroppo la svendita dei gioielli del Comune di Milano dalle Giunte Albertini, non è stato un affare per i milanesi. La gestione del patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica, dal 1975 ad oggi è un disastro. Se fai una ricerca sulla rassegna stampa della fine del 1974 e inizio 1975, leggerai della "Manutenzione Programmata" degli alloggi di proprietà del Comune di Milano, ma gestiti dall'IACPM , proposta dall'assessore alla Edilizia Popolare, Antonio Velluto, del quale sono stato uno stretto collaboratore di fiducia. Da lavoratore studente, frequentavo, allo IULM, il Corso in Relazioni Pubbliche e avevo come docente Giorgio Ruffolo. Ho messo in atto i miei studi.
    26 febbraio 2025 • 14:14Rispondi
  2. Andrea VitaliTancredi/De Albertis: hanno ragione tutti e due, nel senso che le imprese hanno pensato solo al profitto, ma hanno rispettato le regole (per forza, le hanno scritte loro, sia quelle regionali che quelle comunali). Ragioneria di Stato: come tutti sanno, la questione dei minori introiti non è SCIA/Permesso di costruire, ma ristrutturazione/nuova edificazione (oneri ridotti del 70%). Confondere così le due materie è cattiva informazione, per dolo o per imperizia? È la domanda alla ragioneria che è stata posta male in modo strumentale o è la risposta a essere confusa o manipolatoria? In tutti i casi, non va bene.
    27 febbraio 2025 • 08:20Rispondi
  3. Andrea VitaliDimenticavo: i profitti di A2A sono fatti anche bruciando rifiuti importati dalla Calabria e immettendo particolato nei limpidi Cieli padani. A cosa serve la proprietà pubblica, se c'è una totale indifferenza a un problema ultranoto come la qualità dell' aria e quindi alla salute dei cittadini? Il bilancio può anche essere in attivo, ma così no, grazie
    27 febbraio 2025 • 08:34Rispondi
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