28 gennaio 2025
CRONACHE URBANISTICHE 11 – BREAKING NEWS E VECCHI MERLETTI
Terremoto tra gli architetti
28 gennaio 2025
Terremoto tra gli architetti
Quando il Direttore mi ha chiesto di scrivere un articolo sulle differenze tra urbanistica e edilizia e sul perché spesso si faccia confusione tra i due livelli anche sul fronte normativo, certo non si aspettava che la cronaca urbanistica ci avrebbe portato clamorose novità.Se è di qualche giorno fa la notizia del via al primo processo delle tante inchieste sull’urbanistica milanese (si parte l’11 di aprile per la torre di via Stresa), è di lunedì quella più eclatante. Arrestate Boeri e Zucchi! E quindi non possiamo esimerci dal commentare siffatte novelle.
Dopo tanti mesi di indagini si arriva infine al primo processo, con otto imputati. Via Stresa. Una delle famigerate torri. Là dove c’era l’erba ora c’è… No, in realtà bisognerebbe canticchiare: là dove c’era una tipografia ora c’è una torre. Scusate ma si avvicina Sanremo, abbiate pazienza.
Se non altro ad un certo punto vedremo chi ha ragione. Anche se per avere una verità processuale dovremo attendere anni e i doverosi gradi di giudizio. Sempre che nel frattempo non arrivi il “Salva Sala” o “Salva Milano” a scompaginare le carte ordinatamente impilate sulla scrivania del PM.
Non è difficile pensare che, se questa inchiesta sia giunta alla fase processuale, altre basate su simili capi d’accusa sfoceranno anch’esse in altrettanti processi. Quindi le cronache urbanistiche continueranno ancora per lungo tempo. Mi dispiace per voi. E anche per il sottoscritto che scriverebbe volentieri di altri argomenti. Bisogna registrare l’intervista un po’ morbida del Corriere a Rusconi (il costruttore della torre di via Stresa). Non vi dirò cosa penso, leggetela e fatevi un’opinione in merito. Non posso pensare sempre a tutto io. Che poi arrivano quelli che mi dipingono complice dei cattivoni dal mattone facile (no, non sto parlando di quelli che spaccano le vetrine durante le manifestazioni).
E poi lunedì, proprio mentre scrivo questo articolo, la notizia che non ti aspetti (non è vero, per chi come il sottoscritto legge le pagine Instagram di “Riordine degli Architetti” certe cose non sono così inaspettate…). Vengono chiesti i domiciliari per Stefano Boeri e Cino Zucchi. Ora a me Boeri non sta particolarmente simpatico, ma da qui a vederlo dietro metaforiche sbarre ce ne passa. Ma la mia stima per Cino Zucchi e le sue opere è piuttosto alta e quindi non mi va di commentare. Dico solo che fa riflettere il fatto che si chiedano arresti (anche se domiciliari) per accadimenti specifici e relativamente lontani nel tempo. Perché il tema è quello di un concorso assai controverso (e qui dovremmo aprire lunghissime parentesi), quello della BEIC in cui Boeri e Zucchi erano commissari e sarebbe stato violato il requisito di anonimità dei progetti presentati.
Se vi sono state delle “porcate”, ben venga l’azione della magistratura, ma da non addetto ai lavori ricordo che l’arresto prima della condanna è previsto in tre casi: reiterazione del reato, pericolo di fuga o di inquinamento delle prove. Leggendo i giornali (anche la gazzetta della procura) non ho capito in quale dei tre casi ci troviamo. Se qualcuno ne sa di più, mi illumini nei commenti. Di sicuro se metto in fila le vicende di questi mesi che coinvolgono illustri colleghi, l’immagine della nostra professione non ne esce bene. Anche se tutti i processi finiranno con assoluzioni piene (e me lo auguro) dal punto di vista etico vi sono innegabili storture. E mi aspetto che l’Ordine prenda provvedimenti. Ma capisco che quando controllore e controllato si sovrappongono sia molto difficile fare pulizia…
Passiamo ora dalle presunte collusioni alle sicure confusioni. Che poi doveva essere il tema dell’articolo. Ovvero di come a volte anche a livello normativo i confini tra urbanistica ed edilizia non siano così chiari. Ed è un tema molto attuale perché molte delle inchieste milanesi si basano proprio sulla poco chiara distinzione dei due termini. E se anche esimi professori di urbanistica del Politecnico di Milano, quando scrivono accorati appelli confondono i due campi e non sanno cosa sia una SCIA (o una SCA) vuol dire che serve non solo una riscrittura del TUE ma anche una revisione e una riflessione sui due ambiti strettamente intrecciati.
Il tema è complesso e questo articolo sicuramente non basta. Ci torneremo sopra. Proviamo comunque a gettare le basi del ragionamento. Cosa è l’urbanistica e cosa si intende invece per edilizia?
Il termine urbanistica nasce da urbs che significa città, quindi l’urbanistica è quella disciplina che studia la città, ovvero il territorio antropizzato, più in generale gli insediamenti umani e come questi si siano evoluti con trasformazioni atte a soddisfare i bisogni collettivi e individuali delle società.
L’urbanistica è la scienza che studia i fenomeni urbani in tutti i loro aspetti avendo come proprio fine la pianificazione del loro sviluppo attraverso la progettazione dello spazio urbanizzato.
Per edilizia si intende il complesso delle attività che si riferiscono alla costruzione di edifici d’ogni genere.
Semplifichiamo. L’urbanistica si occupa di pianificare e governare lo sviluppo e le trasformazioni di una città o di un territorio, mentre l’edilizia si occupa delle costruzioni fisiche che compongono la città. Si tratta di livelli di scala diversi, ma anche di visione di insieme contrapposta al singolo particolare.
Dovrebbero essere temi separati ma collaboranti. L’urbanistica detta le norme di trasformazione e disciplina il diritto a edificare, mentre l’edilizia va a incidere sulle modalità con cui tu eserciti quel diritto. L’urbanistica ti dice dove e quanto puoi costruire e l’edilizia ti dice come.
Il legislatore italiano ha fin dall’inizio (1942) deciso di tenere i due ambiti distinti. Nel tempo questa distinzione si è persa e la commistione/confusione tra i due ambiti è aumentata fino ai giorni nostri, contribuendo a generare il contesto all’interno del quale si sono create le storture legislative che sono alla base di alcuni dei casi che andranno a processo nell’immediato futuro.
Ma su questo argomento torneremo più approfonditamente in un prossimo articolo.
Pietro Cafiero