17 dicembre 2024

IL PRIMO FORUM DI DIEGO NASKA*

Uno spettacolo molto interessante


Copia di beltrami3 (34)

NASKA, nome d’arte di Diego Caterbetti, è l’artista marchigiano adottato dal contesto metropolitano di Milano che ha notato che in Italia c’era bisogno di riportare la musica suonata. Il suo Punk è giovane e ricco di riferimenti alle canzoni storiche del genere, suona brillante e tratta delle complicate vicende di vita del cantante.

Il suo ultimo album, The Freak Show, è uscito a ottobre, e il concept di immagine è quello dello show da circo, quindi in copertina trucco da pagliaccio e sipario alle spalle.

La crescita artistica di Naska è impressionante, considerando anche che la sua etichetta, Thamsanqa, opera del tutto da indipendente. L’anno scorso ha suonato al Fabrique che, per quanto possa essere la struttura per l’intrattenimento indoor più grande in Italia, non si avvicina alla capienza del Forum di Assago. 3.200 posti contro 15.000, insomma un bel salto, nel giro dell’ultimo anno.

Naska sale sul palco con una mutanda/calzino alla Flea dei Red Hot Chili Peppers, lo show si apre con Mai Come Gli Altri, brano del penultimo album, e si nota subito come la scenografia sia studiata in modo tutt’altro che approssimativo. Lo spettacolo ha un ritmo rapido, e segue il flusso naturale della discografia di Naska. Suona anche i brani più vecchi, e non nasconde la commozione di quel momento, in cui vedeva e sentiva migliaia di persone coinvolte dalla sua musica.

Ottima la scelta di partire con i brani più energici e spensierati per poi inserire gradualmente quelli più profondi, che poi sono anche quelli più apprezzati dai suoi ascoltatori.Al quarto d’ora, l’intermezzo del suo amico e collega Nello Taver permette il cambio del costume di scena.

I primi ospiti della serata sono i Finley, celebri per Diventerai una Star e non solo, che suonano con Naska il brano che nel 2023 hanno fatto uscire insieme, PORNO. È un incontro tra generazioni, non così distanti ma abbastanza da permettere a chi era un ragazzino ai tempi dei Finley di diventare uomo a quello di Naska.

L’emozione, per il cantante marchigiano, è stata visibilmente difficile da fronteggiare per tutta la durata dello show, e le linee vocali difficili delle sue canzoni non hanno sicuramente aiutato a mantenere pulizia vocale. Ma non ha importanza, sia per il genere che per la sua personalità. La sua musica è sentita emotivamente da lui e dal suo pubblico, e la sua voce ha un timbro così riconoscibile e gradevole che le imprecisioni, che dal vivo è normale avere, non danno alcun fastidio alla qualità della performance, rafforzata dalla presenza della live band.

Lo show viene chiuso dalle tre canzoni a lui più care e dall’ultimo brano della tracklist del nuovo disco, Pagliaccio, chiaramente scritto in vista del grande evento. Il pezzo per suo papà uscito come traccia conclusiva del penultimo album, Wando, è una delle perle della sua discografia e dal vivo ha una resa potentissima.

Non credo che Naska potesse desiderare un primo spettacolo al Forum più bello di quello che è riuscito a fare, regalandosi un momento speciale per la sua carriera.

A mio giudizio, la canzone più rappresentativa del sound di Naska è Piccolo, dell’ultimo album.

I temi sono giovanili ma vengono trattati con grande maturità artistica. Non è da dimenticare che Naska ha comunque ventisette anni, e nonostante il linguaggio semplice (ma efficace e adatto al genere musicale) si nota come rispetto al passato stia acquisendo sempre più consapevolezza e abilità nel trattare i temi che sceglie.   

Testo di Piccolo:

Lo capisco che è già tardi
Che domani hai mille sbatti
Che mi hai già fatto un favore a passare da me
Ho imparato a fare l’uomo
Anche quando non lo ero
Ma non ho imparato a stare solo come fai te
E la notte mi fa tanta paura
E lo so che è un po’ strano detto da me
È un altro attacco di panico
Dici “non è nulla” e che non morirò
Ma resta qui ancora un po’
Ancora un po’
Non sai a me quanto costa dirtelo
So che dirai no
E io mi sentirò così piccolo
Quanto è bella ma odio l’alba
Mi ricorda che non dormo
E c’ho sonno e rispondo “Si, buongiorno anche a te”
E mi lavo questa faccia
Così poi non sembro un morto
Le chiamate di mia mamma su uno schermo ancora sporco
E da te non mi nascondo
Tienimi mentre sprofondo insegnami a stare al mondo
Come riesci a fare te
Prima che mi mangi il mostro
O che mi ammazzi da solo
È patetico, lo so
Ma resta qui ancora un po’
Ancora un po’
Non sai a me quanto costa dirtelo
So che dirai no
Che dirai no
E che le cose prima o poi finiscono
E mi urlerai “basta, è tutto nella tua testa
Staresti meglio senza quello che hai in tasca”
E hai ragione, lo so
E io mi sentirò così piccolo
E dimmi una bugia tanto non lo saprò
Finché non mi addormento
Resta qui ancora un po’
Ancora un po’
Non sai a me quanto costa dirtelo
So che dirai no
Che dirai no
E che le cose prima o poi finiscono
E mi urlerai “basta, è tutto nella tua testa
Staresti meglio senza quello che hai in tasca”
E hai ragione, lo so
E io mi sentirò così piccolo
Così piccolo
Così piccolo

Tommaso Lupo Papi Salonia

* 7 dicembre 2024, Assago, Unipol Forum



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