19 novembre 2024
RIQUALIFICAZIONE URBANA MILANO, MADRID, ZURIGO
I confronti servono!
A mio avviso nell’ultimo quarto di secolo le amministrazioni comunali che si sono succedute a Milano hanno mostrato difficoltà, nonostante alcuni miglioramenti introdotti negli PGT approvati dalle giunte di centro-sinistra, nella pianificazione e nella gestione della città che si stava modificando, quale risultato spaziale delle trasformazioni progettate o iniziate in quel periodo e dovute alla globalizzazione.
Questo fenomeno è stato descritto da Bernardo Secchi come causato da un nuovo potente sistema socioeconomico, intervallato da crisi di vario tipo che è contraddistinto dalla crescente divaricazione economica tra i pochi ricchi e il resto della popolazione, e dalla progressiva riduzione del welfare dove era presente, indicando che per poter superare la recessione e il dominio detenuto di fatto solo da nicchie sociali e tecnologiche … occorrerà sviluppare più democrazia, riducendo le disuguaglianze nello spazio… e…che si disegnino spazi pubblici ambiziosi, sull’esempio quelli delle città che ci hanno preceduto (1).
È stato sottolineato più volte su Arcipelago Milano quanto in questi anni sia peggiorato il modo di governare la città da parte del Comune, che non riesce a superare il mero ruolo di regolatore e di controllo negli aspetti urbanistici e edilizi (messo in discussione dalle recenti indagini della procura) in quanto è assente nella regia delle trasformazioni urbane e nell’assicurare di fatto una reale e significativa partecipazione dei cittadini. Lo si nota pure in iniziative quali le discutibili ipotesi di stadio a San Siro, o nell’assenza di coraggiose innovazioni come in quello del recente “Forum della Rigenerazione Urbana” per la revisione del PGT.
Milano attrattiva? Ha avuto impulso dalla moda grazie alla globalizzazione, e all’Expo che ha suscitato un turismo non più solo di business, ampliatosi dallo sviluppo dei voli low cost e da quello non ancora regolato dei B&B: non lo è per gli studenti fuori sede o per i pendolari, dati i disagi che devono affrontare. Certo è diventata una terra di facile conquista per gli operatori immobiliari. La città già di suo possiede il Genius Loci, per dove è stata fondata, per la sua anima, per l’identità di alcuni suoi edifici significativi, che ogni tanto sorgono: come il progetto della “Magnifica Fabbrica”, che prevede la creazione della nuova sede dei laboratori e dei depositi del Teatro alla Scala e l’ampliamento del Parco della Lambretta, con la riattivazione del dismesso stabilimento della casa automobilistica Innocenti nel quartiere Rubattino.
Milano
E grazie a Vittorio Magnago Lampugnano perché per la sostenibilità, al posto delle controverse soluzioni attuali così in voga, ci indica il risparmio come leitmotiv, basato sulla preferenza per la città compatta pur densa, per le soluzioni naturali e il riuso colto “… in effetti la maggior parte degli edifici monumentali del passato sono opere collettive a cui hanno lavorato architetti di diverse generazioni e scuole… L’architettura sostenibile è sempre un’architettura che entra in relazione con il luogo. L’architettura sostenibile è sempre un’architettura che si oppone alla globalizzazione” (2). Forse sarebbe meglio cambiare anche il nostro stile di vita.
Infine altri due esemplari interventi di riqualificazione urbana già compiuti, anch’essi connotati da un accento multidimensionale, il primo a scala di zona è il progetto Madrid Rio del 2004 dove l’autostrada M30 che attraversava Madrid è stata dislocata nel sottosuolo creando così un parco sul fiume Manzanares inaugurato nel 2011; è stato effettuato un piano di recupero dell’habitat naturale circostante il fiume e realizzato il parco come un grande spazio culturale dove sono sorti nuovi spazi verdi che si estendono lungo i 10 chilometri dove si sviluppano lungo il Manzanares, ristabilendo un contatto a dimensione umana con il fiume.
Madrid
I due lati di città e del parco, primi divisi dall’autostrada, sono stati ricongiunti grazie al ripristino di ponti storici, integrati da un articolato sistema creato di nuovi ponti pedonali e ciclabili. Il successo dell’incantevole Madrid Rio è dovuto, oltre alla qualità del disegno di progetto, in quanto è pure attrezzato con consistenti servizi, e progettato secondo una metodologia sostenibile: nella rinaturalizzazione delle sponde del fiume, con l’utilizzo di materiali naturali nell’ area gioco per i bambini e (secondo i dettami della “città spugna”) con contenitori di raccolta delle acque piovane in caso di forti piogge e alla costruzione di piazze che per forma diventano water squares, e all’uso di materiali diversificati nei percorsi pedonali.
Zurigo
Il secondo riguarda Zurigo, che è la città più smart del mondo secondo lo Smart City Index 2024 Zurigo perché non è solo una delle più sostenibili, ma anche quella più intelligente caratterizzandosi come avanguardia universale nella sostenibilità: rappresenta l’ideale di un equilibrio ritmico tra progresso e implicazione ambientale. Infatti, la città svizzera ha adottato il modello della “2000 Watt”, che suggerisce per poter vivere in modo sostenibile limitando il proprio consumo energetico individuale a 2000 Watt, pari a 17.520 kWh annuali. Questa concezione si è sviluppata, tramite interventi finalizzati e l’adozione di tecnologie avanzate, da realizzarsi entro il 2050, come ratificato da un referendum cittadino nel 2008.
Secondo il rapporto dell’Osservatorio Smart City, la città tende alla sostenibilità con determinazione e costanza, che si specchia nell’eccellente qualità della vita, nella solidità economica e nelle politiche ambientali. Il criterio utilizzato per valutare il grado di smart city è quello del valore HDI (Human Development Index), si fonda sull’accostamento di informazioni relative alla scolarizzazione, all’educazione, al reddito pro capite e all’aspettativa di vita, oltre a indicatori riguardanti gli aspetti sociali, economici della città e l’ambiente.
Milano è al novantunesimo posto per una qualità dell’aria molto inferiore alla media europea…
Se ci fossero a Milano delle Greta Thunberg con lo spirito suo di quando scioperava ogni venerdì davanti al Parlamento, magari potrebbero farlo in staffetta davanti a Palazzo Marino.
O per esempio gli appassionati studiosi delle questioni urbane milanesi potrebbero prendere spunto da Marta C. Gonzàles docente presso l’Università di Berkeley, dal suo lavoro sull’urbanizzazione e mobilità sostenibile, tra scienza delle reti e IA, per elaborare contropiani.
Guido Angelini
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