19 novembre 2024
ALL’IMMUNOLOGO MILANESE IL NOBEL DELLA SCIENZA LOMBARDO
Alberto Mantovani
19 novembre 2024
Alberto Mantovani
Utilizzare le armi del sistema immunitario nella lotta contro il cancro e mettere a punto un vaccino sembrava un sogno, ma oggi, grazie a decenni di ricerca scientifica del professor Alberto Mantovani e della sua équipe, sta per diventare realtà.
Per la sua attività di ricerca ha ottenuto premi nazionali e internazionali; ultimo in ordine di tempo il premio “Lombardia è ricerca”, istituito dalla Regione per incoraggiare l’innovazione nel settore delle Life Sciences e consegnato in occasione della ‘Giornata della Ricerca‘, evento dedicato alla memoria del noto oncologo Umberto Veronesi.
La giuria, formata da scienziati di fama, ha deciso di conferire a Mantovani e al suo team di ricerca il premio proprio per le scoperte fondamentali sul ruolo dell’immunità innata e dell’infiammazione nel cancro.
Direttore scientifico della Fondazione Humanitas per la ricerca e professore emerito all’Università, Mantovani è nato a Milano nel 1948, dove si è laureato in Medicina e specializzato in Oncologia.
Dopo l’alta specializzazione in Inghilterra e negli USA, ha scelto di non essere un ‘cervello in fuga’ e ha speso tutta la sua vita scientifica in Italia. Per questa scelta non ha rimpianti, in quanto non è mai venuto meno il sostegno alla sua ricerca, soprattutto da parte di AIRC, è sempre stato circondato da ricercatori straordinari, con competenze diverse e complementari, e ha consolidato preziose reti di collaborazione internazionale. Lungo il cammino della ricerca si sono cementati nel tempo anche rapporti umani e personali molto stretti.
In ogni occasione lo scienziato valorizza il lavoro di squadra, in quanto il progresso delle conoscenze ha una componente inevitabile di competizione, ma anche una altrettanto necessaria, di collaborazione intesa come condivisione di dati e idee, e spirito di squadra. Gli piace, da appassionato di montagna, che ha scalato il Bianco a 76 anni, paragonare la sfida della ricerca scientifica all’andare passo per passo in montagna, affrontando la salita insieme a qualcun altro.
Certamente il percorso non è stato semplice e lineare: Mantovani ha provato sulla sua pelle l’insuccesso come dimensione intrinseca della ricerca scientifica, ha saputo anche nuotare contro corrente, quando la sua era una voce fuori dal coro, ma ha sempre proseguito con determinazione, raccogliendo nuove sfide, giorno dopo giorno.
I suoi interessi si sono focalizzati sui meccanismi di difesa immunologica e è stato precursore dell’individuazione del collegamento tra infiammazione, cellule del sistema immunitario e cancro.
Alberto Mantovani ha scoperto che all’interno dei tumori alcune cellule del sistema immunitario (macrofagi) agiscono come poliziotti corrotti e favoriscono la progressione della malattia, invece di frenarla. Ha dimostrato, inoltre, che una molecola può ostacolare il reclutamento dei macrofagi da parte del cancro, tramite una sorta di meccanismo “anticorruzione”, impedendo così lo sviluppo dei tumori. Questa scoperta ha indotto a sperimentare e produrre nuovi farmaci, promettenti vaccini anticancro.
Mantovani è uno dei ricercatori più produttivi e citati nella letteratura scientifica internazionale . Oltre alle pubblicazioni specialistiche, si dedica anche a saggistica di taglio divulgativo, in cui spiega in modo chiaro il funzionamento del sistema immunitario e l’importanza dei vaccini: in un paese “largamente analfabeta dal punto di vista scientifico, dove purtroppo pochi conoscono la differenza tra un virus e un batterio” avverte la responsabilità sociale e il dovere di raccontare in modo accessibile le proprie ricerche e scoperte[1].
E’ sensibile in modo particolare al dialogo con i più giovani, che per lui incarnano “l’entusiasmo, la creatività, lo spirito critico che costituiscono l’essenza della ricerca scientifica” e dai quali ritiene che ci sia sempre da imparare, proprio come è accaduto e accade anche a lui nel suo laboratorio.
Ai giovani che pensano a un futuro nella ricerca nel settore delle scienze della vita rivolge l’appello di “Non avere paura di sognare”, affidando i suoi suggerimenti a un “Decalogo per aspiranti scienziati”[2]. Qui mi limito a elencare i dieci significativi punti e rimando ogni approfondimento alle pagine dell’Autore: 1. Segui le tue passioni; 2. Vivi in una dimensione internazionale e contribuisci a costruire ponti di pace; 3. Sii umile; 4. Raccogli le sfide; 5. Impara dai pazienti; 6. Collabora e sii pronto ad ascoltare gli altri; 7. Impara dai tecnici; 8. Accetta il giudizio degli altri e fatti guidare dal tuo spirito critico; 9. Rispetta i dati; 10. Condividi e cambia il mondo.
Mantovani non nasconde che purtroppo oggi il nostro paese non investe abbastanza risorse nella ricerca scientifica e che pertanto il contesto generale non facilita la scelta di chi vuole intraprendere questa strada: è necessario, pertanto, lottare perché la ricerca scientifica possa essere parte fondamentale del futuro dell’Italia e dei suoi giovani.
Senza mai dimenticare che le caratteristiche intrinseche della scienza diventano strumenti concreti anche per concorrere alla responsabilità sociale e alla vita democratica, nonchè per riconoscere gli immancabili episodi di ciarlataneria.
Rita Bramante
[1] A. MANTOVANI, Immunità e vaccini. Perché è giusto proteggere la nostra salute e quella dei nostri figli, Mondadori, 2021; I vaccini fanno bene. Perché dobbiamo credere nella scienza per difenderci da virus e batteri, La Nave di Teseo, 2020; Bersaglio mobile. Il ruolo del sistema immunitario nella lotta al cancro, Mondadori, 2018
[2] A. MANTOVANI, Non avere paura di sognare. Decalogo per aspiranti scienziati, La nave di Teseo, 2016
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