19 novembre 2024
WOLMER BELTRAMI AL CONSERVATORIO, PARLA IL M° SERGIO SCAPPINI
La fisarmonica, uno strumento insolito
19 novembre 2024
La fisarmonica, uno strumento insolito
Il 6 novembre alle ore 18.00 al Conservatorio “G. Verdi” di Milano, nella Sala delle Conferenze della Biblioteca, a conclusione della Serata in omaggio a Wolmer Beltrami, si è tenuto il Concerto dell’ Ensemble di fisarmoniche a cura di Sergio Scappini, Paolo Vignani,Giancarlo Calabria, Paolo Camporesi, Daniele Genovese, Mattia Lecchi, Michele Bracciali, in collaborazione con la Biblioteca.
Wolmer Beltrami, raffinato compositore da qualche tempo scomparso, rappresenta una figura chiave nel panorama della fisarmonica a livello mondiale.
Beltrami ha scoperto le infinite potenzialità di questo strumento trasformandolo e ampliandone le possibilità musicali. Ha contribuito a far conoscere la fisarmonica e a farla apprezzare da un pubblico sempre più vasto e diversificato. Nella seconda metà del Novecento si è distinto come uno dei più innovativi fisarmonicisti italiani, uno straordinario virtuoso che ha contribuito a trasformare l’immagine della fisarmonica da strumento popolare a strumento capace di esprimere anche la musica colta, il jazz e le avanguardie contemporanee.
La serata ha rappresentato l’occasione per presentare anche il Fondo Beltrami, donato nell’estate 2024 dalla figlia Fiorenza alla Biblioteca del Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi di Milano. Il fondo presenta un’interessantissima raccolta di composizioni originali, trascrizioni e arrangiamenti per fisarmonica, particolarmente rilevante per tracciare l’evoluzione dello strumento, la sua diffusione editoriale e le tendenze stilistiche che si sono sviluppate nel Novecento.
Alla serata hanno partecipato la figlia, il Coordinatore della biblioteca Gianni Fidanza, moderatore della serata, allievi ed ex allievi del Maestro Scappini e del Maestro Vignani, numerosi appassionati.
Il M° Scappini racconta: “Wolmer Beltrami fu un eclettico fisarmonicista mantovano (nasce a Breda Cisoni nel 1922) che da giovanissimo seguendo le orme del padre Tertulliano, anch’egli musicista, si ritroverà a soli 16 anni a capo di una propria orchestra.
Talentuosissimo ed originale nel modo di suonare, nel modo di comporre e nell’arrangiare per altri, si ritrovò dunque a girare il mondo in importanti tournée, suonando per trasmissioni radio italiane e straniere, incidendo dischi, partecipando a numerosissime colonne sonore con registi del calibro di Comencini, Steno, Nanni Loy, Corbucci, Monicelli, Fellini…
A differenza dell’amico e collega Gorni Kramer, che entrerà nel mondo della rivista e della televisione apparendo raramente come fisarmonicista, Wolmer rimarrà sempre soprattutto il fisarmonicista. Questo lo porterà a frequentare anche gli ambienti della fisarmonica, sempre molto orgogliosi di poter ospitare un tale personaggio.
Non era raro trovarlo a presiedere commissioni in vari concorsi di fisarmonica e fu proprio in occasione di una di queste manifestazioni che ebbi l’onore di conoscerlo personalmente… Ricordo la sua signorilità, la raffinatezza, la cordialità e l’umiltà che lo contraddistinguevano, in un ambiente, quello fisarmonicistico, non particolarmente ricercato.
Nel nostro primo incontro, a fine anni ‘70, appena seppe che io ero nato a Stresa, si informò su un particolare locale stresiano degli anni ’50 dove lui suonava e dove, per strana coincidenza, era nato il suo grande amore per Valentina Cortese. Fu un racconto a senso unico durante il quale intravvidi quella profondità d’animo che con gli anni ebbe sempre più conferme.
Sinceramente non ricordo quando e dove, ma fu in occasione di uno di questi concorsi che mi regalò Squadrone bianco con dedica. Era un brano di cui andava molto orgoglioso…e della sua dedica vado molto orgoglioso io!”
Il Maestro Sergio Scappini, eccelso musicista, ha combattuto diversi anni per dare dignità alla fisarmonica, conosciuta un tempo soltanto in ambito popolare. Grazie a lui si deve l’introduzione di questo importante e meraviglioso strumento all’interno dei Corsi dei Conservatori di musica. Nel suo racconto prosegue:
“La prima cattedra di fisarmonica viene aperta nel novembre del 1984 al Conservatorio di Musica Gioachino Rossini di Pesaro come Corso straordinario ad ausilio didattico.
Rimarrà l’unica cattedra in Italia fino alla sua trasformazione in corso ordinario nel 1992, nel Vecchio Ordinamento. Da allora il corso si è diffuso a macchia d’olio in quasi tutti i Conservatori italiani.
Alla tradizionale si è affiancata la fisarmonica attuale, che noi chiamiamo digitale. E’ il risultato di anni di perfezionamenti di quello che negli anni ’60 fu il Cordovox Farfisa, la prima fisarmonica elettronica.
Venni attratto da bambino da questi strumenti e già dagli anni ’70 iniziai a perlustrarne le potenzialità. Ho sempre amato l’orchestra, che è per me lo strumento più bello e completo, ed ho sempre desiderato fare il direttore d’orchestra.
Mio padre non riuscì a comprarmene una (…le orchestre costano molto), così ripiegai su questi strumenti che mi potevano dare l’opportunità di più timbri.
Sono di parte…è uno strumento molto bello e stimolante che sviluppa la fantasia dell’esecutore e soprattutto irrita i fisarmonicisti “acustici” ai quali non resta che parlarne male!”
Gli eccelsi fisarmonicisti hanno interpretato un programma decisamente interessante ed originale:
“Il treno” venne scritto per una e successivamente due fisarmoniche, eseguito dallo stesso Wolmer con le due sorelle, alla fisarmonica una e al contrabbasso l’altra. Il brano è stato eseguito inoltre in un inedito arrangiamento di Wolmer per quattro fisarmoniche, dedicato espressamente al Quartetto “Hans Brehme” di cui faceva parte Paolo Vignani.
Il Concerto termina con l’esecuzione di un bellissimo brano composto dal M° Scappini, Capriccio Veneziano. Il brano nasce una quindicina d’anni fa quando il Maestro collaborava con la Roland per lo sviluppo della fisarmonica digitale.
Fu in occasione della presentazione di qualche nuovo modello che volle ricercare diversi modi di presentare uno dei brani più famosi della letteratura popolare non solo fisarmonicistica: “la versione originale sfrutta timbri ed effetti che rendono il tutto piuttosto comico!” – afferma il Maestro Scappini – “Ho provato a farne una versione solo acustica per quartetto di fisarmoniche giocando sui ruoli dei partecipanti …sembra funzioni!”
L’evento ha riscosso un notevole successo ed ha “catturato” l’attenzione degli spettatori, soprattutto grazie all’ emozionante interpretazione del Maestro Vignani e del Maestro Scappini che, con la sua fisarmonica digitale e i suoi arrangiamenti, ha reso estremamente coinvolgente la musica lasciando il pubblico senza fiato per tutto il Concerto.
Il Direttore del Conservatorio, M° Massimiliano Baggio, al termine dell’evento, ha offerto un aperitivo a tutti i partecipanti, concludendo in bellezza l’incantevole serata.
Jacopo Enrico Scipioni