5 novembre 2024

M4 IN PIENA FUNZIONALITÀ, MA QUALCOSA STONA

Il design delle stazioni  


Copia di beltrami 3 (8)

Sono particolarmente felice che la M4, finalmente, sia in esercizio su tutto il suo tracciato. Questo anche perché, con il passante, è l’opera su cui mi sono più impegnato, insieme a molti, durante il periodo passato in Giunta con il sindaco Albertini.
Innanzi tutto, la M4 rende possibile il collegamento diretto, finora mancante, fra il centro di Milano e tutta la rete del metrò, con l’aeroporto di Linate.
Resta da risolvere il collegamento con la M3, tuttavia una soluzione ipogea con tapis-roulant veloce prima o poi s’imporrà.

La quantità di passeggeri che, a pochi giorni dalla totale apertura, già utilizza la M4, dà ragione all’impegno profuso da tutti nel realizzare un tracciato assai difficile.
Un tracciato, tuttavia, che sarà utile per decongestionare dal traffico l’arco Sud della cerchia dei Navigli, liberandolo dal transito di parecchi veicoli, con grande vantaggio per l’ambiente.
Un tracciato, inoltre, che potrà consentire che la futura apertura dei Navigli, per cui i milanesi in maggioranza schiacciate hanno votato al referendum (94%), possa avvenire senza traumi e senza creare congestione, portando Milano a maggiori livelli di qualità urbana ed ecologica.

Cosicché Milano si trova già munita del necessario per competere con Madrid, Tokio, Seoul, Londra, Parigi e le molte altre città d’Europa e del mondo che stanno riaprendo le vie d’acqua per migliorare drasticamente la qualità urbana, e non solo, ma anche recuperare la navigabilità interna ed i conseguenti redditi.
Stride, tuttavia, e molto, la veste grafica che a questa opera è stata data.
Finora le metropolitane milanesi condividevano una veste grafica comune, un cosiddetto family-feeling, di altissimo livello, per alcuni il migliore del mondo o, almeno, uno dei migliori.
L’allestimento e la segnaletica delle metropolitane di Milano furono realizzati da Franco Albini (con Franca Helg e Antonio Piva) e da Bob Noorda; l’opera ebbe una risonanza mondiale, basti citare Wikipedia:
L’allestimento e la segnaletica della metropolitana di Milano sono il risultato di un’opera di comunicazione visiva realizzata da Bob Noorda e Franco Albini per conferire un’identità precisa ai locali della metropolitana di Milano e finalizzata alla massima intuizione da parte degli utilizzatori del servizio metropolitano milanese, della quale rappresenta uno dei più famosi elementi distintivi. Si tratta di una serie di elementi grafici e di allestimento volti sia a dare un’immagine coordinata della metropolitana milanese, sia a rispondere in modo immediato e intuitivo alle veloci richieste d’informazione da parte degli utilizzatori della stessa, siano essi abituali od occasionali.

Si tratta di un esempio di opera artistica ancora oggi imitata negli anni per analoghe realizzazioni in tutto il mondo. Il progetto valse a Noorda e Albini (oltre che all’azienda committente) il prestigioso premio Compasso d’Oro nel 1964. Gli studi e i bozzetti sono stati esposti in vari musei di tutto il mondo: degna di nota è l’esposizione alla quinta edizione del Triennale Design Museum di Milano, dedicata alla grafica italiana”. 

Tra le motivazioni del Compasso d’Oro:
Il Compasso d’Oro 1964 viene attribuito agli architetti Franco Albini e Franca Helg e al grafico Bob Noorda per le particolari qualità del coordinamento architettonico e dell’organizzazione della segnaletica delle nuove stazioni della Metropolitana Milanese. […] La giuria intende sottolineare, inoltre, l’importanza del fatto che un ente pubblico abbia voluto qualificare un proprio sforzo economico e organizzativo rivolgendosi a specialisti altamente apprezzati per il loro lavoro creativo”.

Bob Noorda, per l’occasione, giunse a realizzare un nuovo carattere, modificando l’Akzidenz Grotesk per renderlo più leggibile, carattere che ora ha preso il suo nome.
Da allora tutte le metropolitane di Milano hanno condiviso la stessa veste grafica, con il solo cambiamento dei colori che stanno ad indicare le singole metropolitane.
Ma questo non avvenuto per la M4, che si presenta con una veste grafica che, al confronto di  quella di Albini-Noorda, soffre di una banalità assoluta.  Si è solo mantenuto il colore blu, tutto il resto ha cambiato veste.

Stridente l’accostamento dei due progetti grafici in San Babila, dove è possibile vedere insieme l’accesso alle scale di M1 e M4.
Le scale della M4, pur avendo parapetti rivestite con pietre di qualità, sono desolanti al confronto di quelle della M1.
In molti ci chiediamo cosa può essere successo.  Forse perché la M4 è stata realizzata da una società ad hoc che ha imposto la sua grafica?  Forse perché la grafica Albini-Noorda è di proprietà di MM?

Ma, il Comune non poteva risolvere la situazione?
Sarò poco informato, ma, tra le non poche città che ho visitato, non mi risulta una che abbia un così stridente contrasto nel family-feeling urbano della stessa rete, che è anche un aiuto all’orientamento degli utenti.

Giorgio Goggi



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  1. GIAMPAOLO ARTONIAl dunque: pochi giorni fa mi sono ricordato che era ormai in funzione il collegamento est/ovest di MM4 e ne ho approfittato con soddisfazione. E' lampante la differenza tra MM1 e MM4 (a dire il vero è evidente il calare qualitativo dell'architettura delle MM nel tempo) e me la spiego con il sopravvento dell'essenza dell'ingegneria sulla evanescenza creativa del disegno. "Fare" una metropolitana oggi è appannaggio della proprietà di dati ed informazioni raccolti nel tempo da società specifiche. Prima di MM1 tutto questo patrimonio di conoscenze non c'era. Sessant'anni fa lo spazio per l'architettura e il disegno, direi per una visione colta del progetto e della società, non solo era concesso ma intrinsecamente necessario.
    6 novembre 2024 • 10:41Rispondi
  2. AntonioConcordo con "l'essenza dell'ingegneria" come attuale necessità economica ma, desolatamente, constato la banalità funzionale della M4, se non proprio l'effettiva modestia e mimetismo della realizzazione sotterranea e di superficie. Nessun rispetto, continuità o dialogo, se non di stile, almeno di confezione con le linee precedenti, ma soprattutto l'evidenza della progressiva scomparsa di una colta sensibilità nei confronti dell'identità di Milano. Non è recuperabile in questi tempi la grandezza di Albini, Helg, Noorda, o di Mangiarotti, ma la ripetitività avara per lotti degli stessi materiali utilitari, l'eccesso di illuminazione a compensare l'assenza di personale di servizio e di sicurezza, l'effetto di contenitore provvisorio da centro commerciale, sono il manifesto di una gestione affaristica, inelegante e anaffettiva della città. Vero distintivo appuntato sul bavero, in termini di urbanistica e architettura, da parte delle gestioni municipali di tutti e 15 gli anni che sono passati nel frattempo.
    6 novembre 2024 • 12:54Rispondi
  3. andrea sacerdotiNon sono del tutto d' accordo . Le stazioni della nuova M4 hanno materiale molto più pregiato delle precedenti M1/2/3, hanno scale bene illuminate e spaziose , tutte con scale mobili e ascensori , hanno mezzanini più ampi delle precedenti e più luminosi . Saranno forse un pò fredde e impersonali ma sono molto più confortevoli per l'utenza . Ci mancherà forse la grafica di Bob Noorda ma per il resto non c'è paragone .
    11 novembre 2024 • 20:24Rispondi
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