22 ottobre 2024

ACCORDO DI PROGRAMMA – “FILI-CADORNA”

Ancora "mani sulla città"


Copia di beltrami 3 (9)

Accade spesso che gli Accordi di Programma e i piani urbanistici dei Piani Integrati di Intervento (PII) risultino scadenti a causa della burocrazia e dei molti enti coinvolti. Questi includono i comuni responsabili dei PII, la Commissione per il Paesaggio, le Conferenze dei Servizi e, quando necessario, la Soprintendenza. Ogni soggetto tende a voler lasciare la propria impronta sul progetto, portando a compromessi che spesso trasformano piani validi in disastri urbanistici.

“Di solito la Pubblica Amministrazione è l’infrastruttura su cui corrono le idee, è il partner dello sviluppo.” Così disse Claudio De Albertis anni fa durante un convegno. Le città crescono grazie al loro territorio e ai loro luoghi, che sono motori di creatività e imprenditorialità. Tuttavia, ogni città ha la sua storia e caratteristiche uniche. Su queste basi si può costruire il futuro, integrando il richiamo del passato e l’innovazione, senza sovraccaricare il paesaggio con edifici che ne appesantiscono l’aspetto. Lo scopo dovrebbe essere quello di creare spazi inclusivi, proiettati verso il futuro.

Una città bella non è solo un luogo che massimizza le opportunità e gli incontri, ma anche un ambiente umano, caratterizzato da edifici con identità specifica, frutto del progetto collettivo di una comunità. Lo spazio pubblico deve basarsi sull’interpretazione del paesaggio e sulle relazioni morfologiche, con un dialogo stretto tra architettura, design e aree verdi. Lo spazio pubblico non deve solo esprimere estetica, ma anche evocare una percezione sensoriale e poetica: ogni scenario costituisce un ambiente di vita per la popolazione che vi risiede.

A Milano, nel cuore del Parco Sempione, è in corso un progetto di copertura dei binari ferroviari che dalla Stazione Cadorna si estende fino alla Stazione Domodossola per circa 700 metri. Questo progetto, parte dell’Accordo di Programma “Fili Cadorna” promosso dalla società immobiliare Ceetrus in collaborazione con Ferrovie Nord e Regione Lombardia, prevede interventi infrastrutturali e immobiliari significativi.

Secondo quanto dichiarato da Nhood, il gruppo proponente, alla fine del 2022 Ferrovienord ha presentato una proposta di Partenariato Pubblico-Privato del valore di circa 800 milioni di euro. Il progetto prevede:

  • Una piattaforma di 53.000 mq sopra i binari, con 30.000 mq di nuovo parco urbano.
  • 60.000 mq destinati a usi residenziali, ricettivi, servizi e commercio per gli abitanti.
  • Un polo intermodale con la “Fabbrica dell’Ossigeno”, un centro scientifico per ridurre l’impronta carbonica, in collaborazione con il Politecnico di Milano.

Tutto ciò fa parte di un piano più ampio, “FILI: la Lombardia tesse il suo futuro”, che comprende anche la costruzione di una “superstrada ciclabile” di 54 km, collegando Milano Cadorna con l’aeroporto di Malpensa, attraversando 24 comuni. Il progetto ha ricevuto l’approvazione dalla Giunta regionale nel giugno 2024.

Preoccupazioni per il Parco Sempione

L’Accordo di Programma “Fili Cadorna” promette nuove aree verdi e infrastrutture, ma solleva preoccupazioni per il Parco Sempione, uno degli spazi verdi più amati di Milano. Il progetto prevede di recuperare parte dell’area su cui corrono i binari, oggi ai margini del parco, trasformandola in uno spazio verde per connettere due aree della città ora separate. Questo intervento riprende il progetto del 1888 dell’architetto Emilio Alemagna e mira a risolvere la cosiddetta “Fossa dei Serpenti”. Inoltre, il piano include strutture di ricerca tecnologica per migliorare la qualità dell’aria.

Tuttavia, nonostante la proposta di coprire i binari con un “tetto verde” sembri positiva, emergono insidie legate all’urbanizzazione. Il progetto prevede infatti la costruzione di nuovi edifici, sia pubblici sia privati, sulla piattaforma di copertura. La costruzione di edifici lungo il perimetro del parco, giustificata come necessaria per garantire la sostenibilità economica dell’intervento, rappresenta una seria minaccia per l’integrità del paesaggio. Questi edifici rischiano di soffocare lo spazio verde, deturpando il paesaggio e alterando l’armonia del parco, già protetto da vincoli paesaggistici.

Salvaguardare il Parco Sempione significa proteggere un bene comune di valore storico e paesaggistico. Non devono esserci costruzioni lungo il fronte del parco: l’area verde deve essere ampliata e integrata, senza nuove volumetrie che compromettano la sua bellezza e funzionalità. L’operazione immobiliare proposta rischia di generare caos urbanistico e paesaggistico, privando i cittadini di uno spazio vitale.

La giustificazione economica fornita da Regione Lombardia e dal gruppo proponente non basta a sostenere un piano volumetrico che minaccia il parco. Il Parco Sempione non può essere usato come merce di scambio per finanziare un progetto che porterà vantaggi ai privati, a scapito della vivibilità e dell’equilibrio ambientale di Milano.

Prima che l’Accordo di Programma venga ulteriormente firmato, è essenziale coinvolgere la cittadinanza. Non si tratta solo di una questione urbanistica o tecnica: la trasformazione del cuore di Milano avrà un impatto profondo sulla comunità per decenni. È necessario richiedere un’audizione pubblica in Consiglio Comunale, come previsto dall’art. 28 del regolamento per la Partecipazione popolare, per garantire trasparenza e permettere ai cittadini di esprimere il loro parere.

L’Accordo di Programma “Fili Cadorna” rischia di arrecare danni irreparabili al paesaggio e alla vivibilità di Milano, specialmente lungo il perimetro del Parco Sempione. La priorità deve essere l’integrazione di nuove aree verdi, senza nuove costruzioni che compromettano l’ambiente. Opporsi a questo progetto è un dovere civico, per proteggere uno spazio vitale e garantire uno sviluppo urbano rispettoso dell’habitat e della qualità della vita degli abitanti.

Carlo Lolla



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali


  1. Alfredo PorroIl progetto FILI di Cadorna e’ sicuramente ambizioso e può costruire una sfida nella sua realizzazione. Con questo però arrivare a sostenere che non si deve fare perche’ costituisce un rischio per la speculazione edilizia nell’area ferroviaria ,mi sembra francamente eccessivo e tendenzioso. Mi sembra di sentire i discorsi di quelli che non volevano la costruzione di City Lyle al posto della vecchia fiera: alla fine nonostante un aumento delle volumetrie il progetto e’ riuscito bene. Sia l’aspetto estetico che l’inquinamento, rumore compreso , ne avrebbero un giovamento anche per il tratto che corre poi lungo i tracciati che da via Pagano giungono fino alla stazione Domodossola, che tagliano in due la città in un’area centrale e di prestigio architettonico. Regione, Comune e TreNord sono , una volta tanto d’accordo, sfruttiamo questa occasione.
    24 ottobre 2024 • 09:51Rispondi
    • Annalisa FerrarioA mio parere è proprio la pretesa "ricucitura" che non avverrà mai. Gli isolati verso la città sono continui, la permeabilità urbana non migliorerà. E il verde sul solettone è un nonsenso, costosissimo e di difficile manutenzione. Quindi, è solo una speculazione edilizia (in area già molto densa). Poi per carità speculare non è peccato, è l' unica attività economica che ci è rimasta (un po' come vendere i gioielli di famiglia per i nobili decaduti). Ma chiamiamo le cose con il loro nome, grazie (molte perplessità anche sul progetto ex fiera, ben riuscito nella parte commerciale, molto meno nelle torri e nelle residenze. Ma aspettiamo a vedere come sarà con la "sdraia" finale, non è stato ancora costruito tutto). Saluti
      24 ottobre 2024 • 11:15
    • Pietro Vismaraho molti dubbi che si tratti di un progetto ambizioso (a meno che "ambizioso" voglia dire "stupido" o "inutile"): ma è vero che la parte amministrativa è stata seguita dallo studio Ammlex, di cui ora uno dei responsabili è diventato assessore? Questo spiegherebbe molto.
      24 ottobre 2024 • 21:13
    • Luca Beltrami GadolaUno dei Senior partners dello studio AMMLEX è l'avvocato Lucia de Cesaris già assessore all'urbanistica e poi vicesindaco della Giunta Pisapia.
      25 ottobre 2024 • 15:47
    • Annalisa Ferrario... nonché socia dell' avvocato Guido Bardelli che oggi fa l' assessore alla Casa
      25 ottobre 2024 • 19:46
    • Annalisa Ferrario...il manager della società proponente è invece Carlo Masseroli, anche lui ex assessore all' urbanistica. Si fa carriera a fare gli assessori!
      25 ottobre 2024 • 20:02
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Tutti i campi sono obbligatori.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.


Sullo stesso tema


23 gennaio 2024

RECENTI TRASFORMAZIONI DELL’URBANISTICA 

Alberto Roccella


Ultimi commenti