1 ottobre 2024

GLI AFFARI ATTORNO ALLA VICENDA SAN SIRO

La grande "abbuffata" alle spalle dei cittadini


scipioni (3)

La localizzazione – Con il derby di domenica 22 settembre si è superato ogni record d’incasso per la serie A di calcio:  7.626.430 euro con 75.366 spettatori presenti al Meazza, il che equivale a un costo medio del biglietto di 101 euro: diciamo un bell’affare. 

Lo stadio di San Siro è un posto ineguagliabile: nessuno può competere con il fascino di una localizzazione come il Meazza in San Siro. Il valore del quartiere San Siro non ha paragoni con San Donato o con Rozzano. 

EXTM – Ma è certo che la presenza del Meazza disturba “il progetto di rigenerazione urbana, ribattezzato EXTM – Ex Trotto Milano130.000 metri quadrati,  600 residenze in vendita in regime di libero mercato. Naturalmente alla presentazione del progetto Hines,  era presente il responsabile unico del procedimento “progetto Stadio”, diventato poi assessore: ovvero,  il progetto di demolizione del Meazza per mettere al posto suo un centro commerciale di 80.000 mq., uffici e servizi sportivi privati, parcheggi di superficie e sotterranei, e invece del verde calpestabile del Parco dei Capitani,  il verde “babilonia” sospeso per aria, sul tetto del centro commerciale. Davanti alle case di Hines è meglio un centro commerciale alto 18 metri che un bestione come il Meazza alto 60 metri. 

E lo stadio invece di stare davanti al nuovo quartiere Trotto Milano, lo spostano davanti alle case di Via Tesio e di via Harar: tanto la gente ci  abita già, e non sono acquirenti  di  nuovi appartamenti.

La condivisione – San Siro è San Siro, e poi se il marchese Sala del Grillo   promette di far demolire il Meazza e costruire su 290.000 mq di area comunale,  in concessione ai privati per 90 anni a 2,5 milioni all’anni, in barba alla legge che diceva che “prioritariamente “ si doveva provvedere alla ristrutturazione dello stadio esistente (non fatiscente, come dimostrano i dati del derby) o alle norme del codice dei beni culturali, per  cui un edifico pubblico, opera di un autore non vivente, dopo settanta anni, è oggetto di una procedura di vincolo (cosa strarisapute), e in barba all’interesse pubblico,  per i fondi americani è una manna. E magari per qualcuno   c’è  un bonus per la “buona” operazione.

Si spaccia per moderno, per europeo una operazione che ha solo un interesse affaristico, speculativo. In Europa ogni squadra ha il suo  stadio in concessione dal Comune o in proprietà, Qui si vuole ripetere la “condivisione” tra due squadre (caso unico in Europa). Aumentando anche il numero di eventi calcistici durante l’anno e incrementando il numero di concerti  in modo insopportabile per gli abitanti del quartiere, e figuratevi  se lo stadio  glielo mettono davanti a casa.  Nei gironi scorsi “El Pais” ha dato notizia che, dopo le proteste degli abitanti delle case a ridosso del Bernabeu, sono stati sospesi i concerti, sia per ragioni acustiche che per sovradimensione degli eventi nello stadio ristrutturato nel centro della città.

Cambi di proprietà e prestiti – La condivisone significa solo ripartire in due i costi di gestione dello stadio. I due fondi americani hanno i soldi e la voglia di imbastirsi in un investimento di due nuovi stadi ?  Eh, si, perché in tutta questa storia le proprietà sono cambiate, ma da cinque anni a questa parte Scaroni e Sala continuano a far credere che il “progetto San Siro” sia una operazione calcistica.

“Quando, il 31 agosto 2022, venne annunciato ufficialmente il closing dell’operazione (vendita del Milan), due circostanze balzarono all’occhio: la valutazione data al club rossonero, cioè 1,2 miliardi di euro, e il “vendor loan” da 550 milioni concesso da Elliott a RedBird” scriveva la “Gazzetta dello Sport.  La valutazione del Milan era un multiplo superiore a 4,5 dei ricavi, nonostante l’assenza di beni patrimoniali importanti. (Football Benchmark assegnava, a quel tempo, un “enterprise value” di 578 milioni al Milan)  

“D’altra parte, quasi metà del valore ufficiale della transazione era generato da un prestito dello stesso venditore, a un tasso di interesse del 7% annuo che dovrà essere rimborsato da RedBird entro il 2025”

A Palazzo Marino sanno cosa significa questo prestito ? 

Un prestito di tre anni al 7% significa pagare 611 milioni nel 2025. (fonte, Banca d’Italia) E con questo carico RedBird investe per costruire un nuovo stadio ? 

Oaktree è diventata proprietaria dell’Inter  in seguito al mancato rimborso del prestito triennale concesso nel 2021 alle holding cino-lussemburghesi-singaporiane  dell’Inter, per  circa 395 milioni di euro. Suning non era in grado di pagare il prestito e si metteva a fare uno stadio? E oggi Oaktree spende più soldi di quanto paga per l’affitto di San Siro? 

Affitto di San Sir – La cosa vera è che nessuno di questi fondi vuole spendere: se dovessero costruire un nuovo stadio dovrebbero o tirar fuori i soldi loro o fare un prestito. 300 milioni per 30 anni al tasso del 3,5% (la metà di quello che chiede il fondo Elliott) la rata annuale sarebbe di 16 milioni. Se poi il prestito fosse di 600 milioni (il valore dello stadio “nel verde amazzonico” del progetto sottoposto al farlocco dibattito pubblico), a un tasso di favore (1,2% annuo)  per 30 anni, la rata sarebbe di 24 milioni all’anno. (fonte: Banca d’Italia), 

Tutte cifre ben superiori a quanto pagano le due squadre per la concessione di San Siro: Dal 1 luglio 2000 al 31 marzo 2021 hanno pagato un contributo ordinario in valore monetario di 93.275.000 euro, una media annuale di 4,495 milioni, ovvero 2,247 milioni a testa.  Nella delibera di concessione vi era anche un “contributo a scomputo di lavori di manutenzione straordinaria o di innovazione”, opere da concordare con il Comune: il conguaglio doveva essere annuale, poi spostato a cinque anni e poi ogni dieci anni.

Dal 1 luglio 2000 al 31 marzo 2021 Il contributo a scomputo per “manutenzione straordinaria e innovazione”  è stato di 81.725.000 euro, una media annuale quindi di 3,958 milioni, ovvero 1,979 a testa.

Risulta che gli uffici comunali abbiano  verificato le spese nel periodo  1 luglio 2000/30 giugno 2010 per un importo di euro 31.606.949,38. Nell’aprile 2021 era ancora oggetto di verifica il periodo 1 luglio 2010 /30 giugno 2020 su un importo di 32.789.798,74 euro. 

Naturalmente, il Comune, anche durante il dibattito pubblico,  non ha mai pubblicato ufficialmente le date di riscossione del contributo ordinario, e l’elenco delle opere di manutenzione straordinaria e di innovazione autorizzate con  il relativo importo.  Forse, scopriremmo che non hanno messo a posto i sevizi igienici per i “distinti” e i “popolari” (come di diceva una volta) ma hanno realizzato 3.000 posti per i Vip, a spese di tutti i contribuenti. 

Sappiamo che fino al 2021 il Comune ha incassato all’anno 8,4 milioni in totale, tra cash e scomputo): quindi  ciascuna società  ha pagato al Comune 4,2 milioni all’anno.  Con quella cifra ci fa un mutuo trentennale di 75/80 milioni. 

Fra l’altro la Corte dei Conti ha chiesto di verificare bene gli “scomputi”: ma di questo non si è mai più parlato dall’epoca della notizia del rilievo della Corte dei Conti. Per di più,  il Comune non ha mai imposto  al concessionario, M-I Stadium, di pubblicare sul sito internet i bilanci, visto che gestisce un bene pubblico.

Ora, saremmo curiosi di capire quanto il concessionario ha incassato nel periodo estivo  2022 e in quello  2023 per i concerti realizzati nello Stadio. 

Nel bilancio 1 luglio 2021/30 giugno 2022 M-i Stadium dichiara di avere avuto  incassi per “Museo e tour” per 2,230 milioni, per “affitto stadio per eventi” 6,593 milioni, più “i crediti verso clienti riconducibili a concerti futuri, organizzazione eventi ed affitto locali per euro 2,384 milioni.” E nella voce “acconti” sono inclusi “1,843 milioni per fatture emesse anticipatamente per i concerti programmati per luglio 2022 e per l’estate 2023”.

San Siro senza Inter e Milan sarebbe un edificio in disuso?

Si noti anche che nel corso degli anni il Comune ha aumentato le aree esterne a disposizione del concessionario.  E se considerate  che sono già in vendita i biglietti per i quindici concerti dell’estate 2025, tra affitto, uso dei parcheggi e dei servizi di beveraggio e ristorazione la società M-I Stadium incassa,  a occhio,  seicentomila euro a concerto, il che vuol dire nove milioni di euro.

San Siro è una macchina formidabile, anche senza calcio:  affitto per eventi corporate, per concerti, per aree ristoro e bar, per affitto aree esterne, e per affitto spazi interni. 

San Siro con la copertura, riducendo anche l’impatto acustico esterno,  potrebbe ospitare qualsiasi tipo di attività, calcio, rugby,  tennis, basket, spettacoli e intrattenimento tutto l’anno, E d’inverno potrebbe anche trasformarsi in una arena del ghiaccio, visto che a Milano manca anche questa attività.  Allo “Stade Pierre Mauroy” di Lille, con il suo tetto apribile in trenta minuti, per queste Olimpiadi 2024 c’erano le gare di basket e di pallamano: lì si realizzano concerti al chiuso per 60.000 spettatori.  Lilla ha duecento cinquantamila abitanti e fa parte della “Metropole européenne de Lille” (95 comuni, un milione e duecentomila abitanti).

I concerti ed Eventim

Oggi, la parte del leone a San Siro (con l’aggiunta della Maura e del Galoppo)  per la organizzazione degli spettacoli  la fanno alcune società multinazionali: Live Nation International (sette date di Vasco Rossi, Bruce Springsteen),  D’Alessandro e Galli  (Taylor Swift), “Vivo” (Elodie, Ultimo, Gazzelle, Pezzali, Sfera€bbasta), Friends&Partners (Negramaro). Queste ultime tre società fanno parte della galassia Eventim, che ha comprato da “Risanamento spa” (Intesa Sanpaolo e Unicredit, dopo ilo fallimento di Luigi Zunino) il Pala Italia, da costruire con gli oneri di urbanizzazione della operazione immobiliare Santa Giulia. Eventim è tra le quindici società per azioni più capitalizzate  (8 miliardi e 800 milioni) della Borsa di Francoforte, con un patrimonio di oltre tre miliardi di euro, che nel 2023 ha avuto ricavi per 2 miliardi e 358 milioni, che ha  distribuito agli azionisti un dividendo di 274 milioni e  640 mila euro. Ma  siccome Eventim ha dei costi extra, il sindaco chiede che il contribuente italiano dia dei soldi a questa “povera” società. 

Naturalmente i biglietti dei concerti a San Siro delle tre società menzionate prima erano venduti da   TicketOne, che è al 100% di Eventim. E  l’11 luglio 2024 sul sito di “Milano Cortina 2026” è apparso il comunicato seguente: La Fondazione Milano Cortina 2026 e TicketOne hanno siglato un accordo di partnership: l’azienda italiana del gruppo CTS EVENTIM, che fa il suo ingresso come Official Supporter dei prossimi Giochi Invernali, metterà a disposizione la sua solida esperienza nella vendita di biglietti di grandi eventi e di tutte le prestazioni correlate.”

Non una gara quindi, ma “un accordo di partnership”, tanto la Fondazione Milano Cortina 2026 è diventata “di diritto privato”, grazie a un decreto del governo Meloni, anche se i soldi sono tutti pubblici, e le garanzie sul risultato economico  finale sono a carico dello Stato, delle Regioni e dei Comuni interessati. 

E il Marchese Sala del Grillo si è portato avanti, vuole che il governo dia i soldi degli italiani a Eventim, e mica pochi, 70 milioni.

E il Comune?

Qualcuno pensa che da tutta questa vicenda dei concerti a San Siro, il Comune guadagni qualcosa, ma si sbaglia.  L’affitto dello stadio e delle aree adiacenti va a M-I Stadium, gli incassi, attraverso le società di ticketing. vanno agli artisti e agli organizzatori. 

E il marchese Sala del Grillo  da cinque anni ce la mena con questa farsaccia,  in cui all’ultimo è comparsa una azienda privata, riempita di soldi dal Comune per la M4, che ha presentato un progetto che nessuno del Comune, tranne il marchese ha visto,  e non sappiamo neanche quale sia il computo metrico estimativo dei lavori, dei materiali, dei costi della ristrutturazione di questo “progetto fantasma”. 

Ma siccome adesso hanno scoperto che il vincolo di bene culturale vale solo su un edifico pubblico, e per un edifico privato ci vuole una procedura particolare (cosa scritta dalla legge del 2004 e quindi cosa nota a tutti da quel dì), ecco che il marchese vuole vendere lo stadio, “senza guadagnarci” (lui, si sente il legittimo proprietario del Meazza) ai due fondi americani, e allora  ha chiesto alla Agenzia delle Entrate il valore dello stadio. Domanda: ma a quale valore il Comune ha nel bilancio patrimoniale lo stadio? Risulta che nel 2006 l’Agenzia del Territorio avesse stimato (in realtà, sottostimato)  il Meazza, euro 68.430.081,85., ovvero 25 milioni meno  di quanto ha prodotto d’affitto cash  al Comune in ventuno anni. 

Si noti che lo Stade de France  ha una valutazione contabile a patrimonio dello Stato francese di 647 milioni di euro, ma qualcuno ha scritto che il suo valore reale è ben maggiore poiché è già costato ai contribuenti la bella cifra di un miliardo di euro in 25 anni. 

Da questo pasticcio, del combinato disposto del marchese Sala del Grillo e di Scaroni,  se ne esce solo, come doveva essere fin dal 2019,  con una gara internazionale, con una giuria internazionale, per il progetto di ammodernamento e la proposta economica di gestione del Meazza, e con la sistemazione a verde dell’esterno. A proposito, in Europa allo stadio si va con i mezzi pubblici o a piedi e i parcheggi sono solo per i disabili, non certo per i 13.000 posti vip delle “brigate della tartina di gamberetto”. Sì, perché Scaroni e Antonello pensano che San Siro deve avere meno spettatori “popolari” e più suite private, lounge, premium seats, sky lounge, sky box “Raffinate aree Hospitality pensate per il mondo business, hostess dedicate, ristorazione a 5 stelle, comodi parcheggi e servizi di assistenza” (dice il Milan AC Spa)  ed  “È qui dove il calcio diventa business” (dice l’Inter FC Spa).

Un Sindaco vero  e un manager capace avrebbe detto da tempo ai due fondi (americani, cinesi, olandesi, lussemburghesi, singaporiani, verginiani, caymaniani. o quello che sono) di farsi il loro stadio e il Comune fa un bando per il suo Stadio. E invece abbiamo perso  un indotto per la città di 35 milioni per la mancata finale di Champions League 2027, che il marchese del Grillo, senza dir niente a nessuno, ha cancellato. 

Luigi Corbani

 



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  1. Cesare MocchiGrazie a Luigi Corbani per la passione e l'intelligenza che mette nella questione.
    4 ottobre 2024 • 09:09Rispondi
  2. Guido AngeliniCosa potrebbero mai rispondere a tali argomentazioni?
    5 ottobre 2024 • 20:17Rispondi
    • Guido AngeliniSembra quasi una risposta alla mia retorica domanda, il post su Facebook dello stesso Luigi Corbani riguardo a un articolo pubblicato sempre ieri su Repubblica: "Cardinale cerca soci vende il 22% del Milan lo stadio il vero affare"...
      6 ottobre 2024 • 15:37
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