1 ottobre 2024
Il PANE QUOTIDIANO
Volontari e benefattori a Milano
Le file delle persone in coda, dal mattino presto, lungo i marciapiedi di Viale Monza 335 e Toscana 28, le due sedi di Pane Quotidiano, sono lunghe, sempre più lunghe. Se ieri era la pandemia oggi la guerra (anzi le guerre) in corso aumentano il numero di chi ricorre all’assistenza alimentare fornita gratuitamente dall’associazione.
Pane Quotidiano è una eccellenza milanese. Un ente benefico fondato nel 1898 da Arrigo Valentini, facoltoso, silenzioso e discreto commerciante filantropo nella migliore tradizione meneghina.
L’atto costitutivo lascia pochi dubbi sulle finalità dell’Associazione (articolo 1): “È istituito in Milano la Società del Pane Quotidiano, allo scopo di distribuire ai bisognosi il pane da consumarsi sul posto”. La prima sede situata negli anni ‘20 in Porta Genova venne sostituita, nel ’33, con l’attuale di Viale Toscana, ben più grande e moderna, adiacente alla Bocconi. Con l’Università esiste da tempo una collaborazione tramite la preziosa opera del volontariato studentesco, indispensabile per la preparazione delle razioni alimentari da distribuire quotidianamente.
<<Sorella, fratello, nessuno qui ti domanderà chi sei, né perché hai bisogno, né quali sono le tue opinioni>>.
Pane Quotidiano dalla sua fondazione ad oggi, ha mantenuto la sua lunga tradizione di associazione indipendente, laica, apolitica e no profit. Nel corso del tempo la sua missione si è ampliata: accanto al pane “che non deve mai mancare a nessuno”, sono stati introdotti altri generi alimentari da donare: latte, ortofrutta, prodotti freschi, secchi e confezionati. Di recente Pane Quotidiano si occupa anche della distribuzione, soprattutto in inverno, di coperte e vestiario di prima necessità.
Il tutto sempre gratuitamente e senza alcuna richiesta di tessere o documenti.
Pane Quotidiano, al pari di Umanitaria e del Pio Albergo Trivulzio, rappresenta una grande istituzione milanese, le cui opere sono sempre più necessarie e indispensabili anche in una metropoli ricca come Milano.
L’attualità infatti mette in mostra la difficoltà crescente ad avere un reddito equo, e purtroppo in alcuni casi poco isolati una soglia di povertà che impedisce l’accesso al cibo. Sembra incredibile ma nella metropoli dell’apericena e dei locali gourmet, le difficoltà economiche rappresentano una condizione che interessa un numero crescente di persone. Oltre a migranti e meno abbienti, la crisi economica e alimentare arriva a colpire con crescente frequenza anche le classi medie. Tanto che l’Associazione Pane Quotidiano nel 2021 è arrivata a superare il milione di pasti distribuiti gratuitamente in città. Ma non basta: Pane Quotidiano, per venire incontro alle esigenze di coloro che hanno difficoltà di spostamento, ha in tempi recenti organizzato, sempre con volontari, la consegna dei beni alimentari a domicilio.
I numeri del cibo donato valgono e impressionano più di qualunque parola: 437mila kg di frutta e verdura, 286mila kg di pane, 255mila kg di formaggi. Oltre a pasta, salumi, piatti confezionati, alimenti per l’infanzia e surgelati. (Fonte: Pane Quotidiano, aprile 2022)
Numeri importanti che iniziano a mettere in qualche difficoltà l’Associazione. Mentre le persone con problemi economici sono in grande crescita (sono oltre 3.000 le persone che quotidianamente ricevono assistenza, con un 40% di italiani per lo più uomini e pensionati). Le cause sono molteplici: dal crescente costo della vita, all’ inflazione che erode gli stipendi, oltre alle guerre che erodono la disponibilità delle donazioni alimentari intercettate al Pane Quotidiano in favore delle popolazione colpite.
Pane Quotidiano, che anche durante il lungo periodo della pandemia non ha mai fatto mancare il proprio contributo, necessita oggi della presenza e del sostegno forte della città e del cuore grande di Milano. Donazioni di cibo e vestiti, volontariato e denaro sono necessari per garantire a tutti almeno il pane quotidiano.
Un contributo può arrivare anche dalla ristorazione. Grazie ad un nuovo fabbricato con giardino all’interno della sede di Viale Toscana, vi è la possibilità di organizzare pranzi e cene di gruppo con la possibilità di personalizzare il menu. Un’iniziativa che unisce il buon gusto al bel gesto della donazione.
Pane Quotidiano in cifre
3.500 persone aiutate giornalmente; 1 milione di razioni alimentari distribuite annualmente,
70 volontari; 150 aziende alimentari partner.
Chef e alta cucina del Pane Quotidiano
Sono diverse le iniziative benefiche che hanno portato chef e maestri panificatori a collaborare con la struttura operativa Pane Quotidiano.
Ne sono un esempio l’iniziativa “Bosch Bread” del novembre scorso, che ha raccolto donazioni tramite l’acquisto di un pane di campagna di segale (coltivata a Chiaravalle), realizzato da Davide Longoni, maestro panificatore noto per la ricercatezza delle sue materie prime e la grande attenzione verso le tematiche ambientali. Un pane a km zero che Longoni ha definito ‘pane di Milano’, simbolo del grande cuore della città: aperta, accogliente e pronta ad aiutare le persone più deboli.
Nel 2018 alla Triennale di Milano venne invece organizzato l’evento “Buoni come il Pane”, per celebrare i 120 anni dell’Associazione. Una apprezzatissima esposizione di opere a base di pane realizzate da artisti, designer, chef stellati (Pietro Leemann e Claudio Sadler) e fotografi come Oliviero Toscani.
STORIE DI PANE
Il pane primitivo
Semi di cereali e acqua sono ingredienti semplici che, con il contributo spontaneo dei lieviti, realizzano il miracolo della forma del pane lievitato.
Un alimento universalmente apprezzato per la sua grande ricchezza in carboidrati, che forniscono all’organismo energia rapidamente assimilabile.
Fin dall’inizio della sua comparsa sulla terra l’uomo (Homo Erectus) si è sempre nutrito di cereali. Fatto attestato dai numerosi ritrovamenti, nelle case caverne primitive, di cariossidi di grano pietrificate, che documentano la consuetudine di cibarsi con grani e probabilmente di impasti d’acqua e farina.
Dagli antichi egizi in poi, quasi tutte le popolazioni hanno esercitato l’arte della panificazione, apportando continui miglioramenti alla produzione del pane. Se i greci divennero esperti in forme di pane schiacciate e focacce, i romani introdussero (168 a.C.) la cottura delle loro forme di pane di farro. Da ultimo, l’utilizzo dei mulini per la macinazione delle cariossidi rese possibili grandi produzioni di farine e una diffusione su larga scala del pane.
Il pane liquido (la birra)
È la ‘magia’ del processo naturale della fermentazione dei cereali (grano e orzo), operato dai lieviti, ad accomunare il pane alla birra, tanto che la seconda può essere definita “pane liquido”.
La birra, similmente al pane, trae origine dal bacino mediterraneo. Sia in Egitto che in Mesopotamia, due tra le più antiche civiltà agricole, le popolazioni erano dedite alla produzione di questa bevanda, di gradazione alcolica moderata. Mentre il pane si impasta, la birra si mescola, ma entrambe risultano essere strettamente unite dalla medesima essenza fermentante.
Il pane incendiario (London’s burning)
Il pane è un cibo che più di altri rappresenta un atto agricolo. Ma per ottenerlo, oltre al grano e all’acqua, occorre la presenza del calore. I forni per la panificazione sono mantenuti a temperature ben superiori ai 210 gradi ed essendo a legna necessitavano di un assiduo controllo per evitare che lapilli accessi o fiamme sfuggissero al controllo come avvenne a Londra.
L’incendio che fece brillare di rosso ardente l’intera città inglese prima di ridurla quasi completamente in macerie la mattina del 1 settembre 1666, si sviluppò da un forno, quello del panificio di Thomas Farriner. (Fonte: L’Integrale, rivista di pane e cultura n 3 p.5)
Panificare con arte
Da sempre il pane simboleggia il nutrimento primario, occupando tutte le maggiori correnti di pensiero: religioso, storico e artistico.
Un lungo percorso che vede il pane passare da narrazione biblica a nutrimento dei popoli fino a divenire fonte di ispirazione e piena espressione artistica.
Il grande pittore catalano Salvador Dalì ha caratterizzato attraverso il pane quasi tutto il suo lungo percorso artistico. Dopo aver dipinto il “cesto del pane” (olio su tavola 31,5 × 31,5 cm; 1926) considerato tra i suoi capolavori assoluti, Dalì aveva trasformato la forma di pane da elemento di “utilità primordiale e simbolo della nutrizione” in “inutile ed estetico”. Una lunga celebrazione continua, nata prima a Parigi con il gruppo dei Surrealisti, dove il pittore portò in scena la “rivoluzione del pane”, e resa immortale nel suo Teatro-Museo di Figueres dove le facciate esterne son ricoperte da migliaia di riproduzioni del ‘pa de crostons’ dell’Empordà (pane catalano a forma triangolare che Dalí utilizzava spesso anche come copricapo).
“Pane, pane e sempre pane, Niente altro che pane!”
Se nel 1926 il cesto del pane rappresentava una celebrazione di un alimento povero eletto a simbolo eucaristico, il pane surrealista daliniano assumeva, secondo il suo ideatore, simbologia di “pane aristocratico, estetico, paranoico, raffinato e fenomenale”.
RICETTE DI PANE
Panzanella
Ingredienti: pane raffermo -tipo toscano-, acqua, cipolla rossa, cetriolo, basilico, olive, pomodori, olio extravergine di oliva, aceto di vino bianco, sale e pepe.
Procedimento: tagliare il pane in fette di 1 cm, bagnarle con acqua e lasciarle riposare per almeno 30 minuti.
Dopo aver pulito e tagliato pomodori e cetriolo, ridurli in una dadolata omogenea. Aggiungere la cipolla a fette sottili (dopo averla lasciata a bagno nell’aceto di vino per 15 minuti) e il pane sgocciolato e sbriciolato. In ultimo aggiungere le foglie di basilico a striscioline sottili. Lasciare insaporire in frigorifero per 1 ora e aggiungere dell’olio di oliva extravergine prima di servire in tavola.
Lasagne di pane
Ingredienti: pane raffermo, passata di pomodoro, mozzarella, parmigiano, acqua, olio di oliva, cipolla, carote, sedano, aglio, basilico, zucchero.
Procedimento: schiacciare l’aglio, tagliare la cipolla e soffriggere in olio. Aggiungere la passata di pomodori e il basilico, aggiustare il sapore con piccole prese di sale e zucchero. Cuocere, coperto, per 15 minuti.
A parte, eliminare la crosta dal pane e preparare il brodo vegetale (carota, sedano e cipolla) in una pentola di acqua calda. Ridurre la mozzarella a cubetti.
In una teglia rivestita con uno strato di passata di pomodoro disporre uno strato di fette di pane ricoprendo interamente il fondo. Bagnare il pane con qualche cucchiaio di brodo. Aggiungere un nuovo strato di pomodoro, parmigiano e mozzarella.
Procedere con un nuovo strato di pane, brodo, sugo e i due formaggi. Cuocere in forno ventilato a 180° fino a gratinare le lasagne per circa 20 minuti. Impiattare e servirle tiepide.
Marco Ceriani
Marco Ceriani @granceriani
Laurea in Scienze alimentari. Scrittore e giornalista (ARGA Lombardia-Liguria e UNARGA, Unione Nazionale delle Associazioni Giornalisti Agricoltura, Alimentazione, Ambiente, Territorio) e responsabile Wigwam -associazione ambientalista- del Ponente ligure.
Food Hero In Expo Milano 2015 > “Per noi i Food Heroes sono coloro che in campagna, a scuola, in cucina, nei palazzi della legge, nelle strade, su giornali, portano avanti con determinazione idee “contagiose” e azioni concrete per rendere questo pianeta un mondo migliore”. (Sara Roversi Future Food Institute)