3 settembre 2024

CUSTODIRE LA MEMORIA DEI PICCOLI MARTIRI DI GORLA

Quante stragi di bambini dovremo ricordare?


Copia di copertina 6 (2)

 «ECCO LA GUERRA» e «IL POPOLO / PIANGE DUECENTO BAMBINI / UCCISI DALLA GUERRA / QUI NELLA LORO SCUOLA / CON I LORO MAESTRI / 20 OTTOBRE 1944»: così recitano le iscrizioni sul monumento-ossario eretto nel 1947 per volontà dei familiari delle vittime in memoria dei piccoli Martiri di Gorla, popoloso quartiere a nord di Milano, che perse in un attimo un’intera generazione.

Un monumento impattante: in rilievo sul pilastro di sinistra, un aereo sormonta la scuola ancora intatta mentre, su quello di destra, lo stesso aereo, allontanandosi, lascia sotto di sé il carico di distruzione; al centro la figura bronzea di una madre, che dolente tiene in braccio il cadavere di un bambino.

184 bambini e bambine, 14 maestre, 4 collaboratori scolastici, un assistente sanitario e la direttrice. furono vittime di un’incursione aerea americana, nel luogo dove sorgeva la scuola elementare “Francesco Crispi”, distrutta. dalla bomba che si infilò nel vano delle scale e esplose nella cantina, dove i bambini avevano raggiunto il rifugio antiaereo dopo l’allarme

L’obiettivo strategico avrebbe dovuto essere un altro – le fabbriche Breda, Alfa Romeo e Isotta Fraschini, riconvertite allora per la costruzione di armi -, ma gli errori sono sempre parte dei conflitti e la guerra per tragiche combinazioni impone spesso il sacrificio di vittime civili innocenti. Solo nel 2019 il Consolato americano ha  ammesso con una lettera di pubbliche scuse il terribile errore. 

Di quello che avvenne nella scuola nei suoi ultimi momenti restano le testimonianze drammatiche e commoventi dei pochi bambini e bambine che riuscirono a sopravvivere e che a uno a uno ci stanno lasciando. 

Lo scorso mese di luglio si è spento Sergio Francescatti, sopravvissuto a quel bombardamento, che per ottant’anni  ne ha tenuto viva la memoria, incontrando gli studenti nelle scuole e testimoniando la sua storia. Anche lui stava seguendo la maestra verso il rifugio, ma ad un tratto si accorse di non avere con sé il suo giaccone, ricavato da un vecchio cappotto del papà. L’impulso di tornare indietro a prenderlo dall’appendiabiti del corridoio della classe gli salvò la vita e lo lasciò ammutolito di fronte a tanto orrore. Quando riprese i sensi, infatti, non vide altro che macerie e cadaveri dei compagni e ebbe soltanto l’impulso di correre verso casa; per due mesi non riuscì a proferire parola.

Questa tragedia è una delle numerose, che rischiano di rimanere quasi sconosciute o di essere dimenticate dalle generazioni più giovani. Per salvaguardarne la memoria ogni anno il Comune di Milano celebra l’Anniversario della strage dei Piccoli martiri di Gorla. E’ stata realizzata la piattaforma “Milano è memoria” che raccoglie su impulso della cittadinanza luoghi, eventi e storie di figure significative, per valorizzare con l’aiuto di un autorevole panel di esperti il tessuto comune e i valori condivisi dalla città. 

Uno dei podcast  che arricchiscono la piattaforma “Milano è memoria” è dedicato al racconto della storia dei piccoli Martiri di Gorla, affidato alla voce di Marta Marangoni, attrice milanese del Teatro della Cooperativa del regista e drammaturgo Renato Sarti,.

Quest’ultima è anche interprete delle voci delle vittime della strage di Gorla nella pièce teatrale “Gorla fermata Gorla”, che rievoca il tragico evento, ricostruito a partire da pubblicazioni, documenti militari, libri, articoli e testimonianze e restituisce al pubblico la fotografia di Milano negli anni Quaranta, ferita dalla guerra e dalla devastazione.

Lo spettacolo è un efficace esempio di teatro civile, costruito attraverso l’incontro con i testimoni e il racconto di quanto hanno visto con i loro occhi di bambini: per tutta la vita questi piccoli sopravvissuti hanno vissuto degli incubi e portato i segni indelebili di questa tragedia collettiva.. Giancarlo Novara, per esempio, non ha più avuto il coraggio di scendere in una cantina, né se l’è mai sentita di prendere un aereo e ha continuato a sobbalzare, ogni volta che ha udito il rumore di un tappo di champagne.

Andato in scena per la prima volta al Teatro della Cooperativa in occasione dell’anniversario della strage, lo spettacolo ha incontrato successo di critica e di pubblico e ha avuto numerose repliche nelle scuole grazie alla collaborazione con ANPI.

Gorla fermata Gorlaandrà in scena al Piccolo Teatro Studio Melato dal 15 al 20 ottobre prossimi, con la partecipazione di un’interprete d’eccezione, Giulia Lazzarini, cresciuta in quegli stessi anni vicino ai luoghi della tragedia, che farà rivivere sulla scena la testimonianza di una bambina sopravvissuta.

Per ricordare ai milanesi e alle milanesi, e non solo, che. Gorla non è soltanto una fermata del metrò e per tenere acceso il riflettore su una pagina della memoria cittadina.

Rita Bramante

 



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