2 luglio 2024
IL RICHIAMO DELL’UNIVERSO FEMMINILE IN SCENA AL CARCANO
Un cartellone interessante
2 luglio 2024
Un cartellone interessante
Il Carcano è un teatro con una significativa tradizione storica e un radicamento plurisecolare nel tessuto culturale di Milano. Inaugurato nel 1803, in una memorabile serata del 1813 accolse l’esibizione di Niccolò Paganini, che venne proclamato in quell’occasione primo violinista del mondo, e negli anni Trenta andarono in scena le prime di grandi opere liriche di Donizzetti e Bellini.
In omaggio a questa attenzione all’opera lirica, nel centenario della morte di Puccini la stagione 2024/2025 del Teatro Carcano si apre con le rappresentazioni di “Suor Angelica” e “Gianni Schicchi”, una produzione del Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi di Milano, di cui Puccini fu allievo illustre. In scena l’Orchestra del Conservatorio, diretta da Andrea Solinas.
A sigillare il legame con la tradizione storica del Teatro, anche la terza annualità de “El nost Milan”, progetto di arte partecipata ripreso dall’opera di Carlo Bertolazzi, che qui debuttò nel 1893 con un testo che accompagna la protagonista dall’ambiente popolare de la povera gent a quello della corrotta nobiltà milanese, i sciòri. A guidare l’adattamento per voce sola e il coro di cittadini milanesi di tutte le età che ci riporterà nella Milano di fine Ottocento, Lella Costa.
Lella Costa, insieme a Serena Sinigaglia e Mariangela Pitturru, rappresenta un punto di riferimento importante per la vita culturale meneghina e con loro ha messo a punto anche quest’anno per la programmazione del Teatro Carcano un progetto di grande attualità e rilevanza sociale e umana, contro il patriarcato e le imposizioni del conformismo e del perbenismo.
Con queste tre donne alla guida, il nuovo Carcano assume il senso di un teatro che parla “a”, “con” e “attraverso” il territorio, per radicarsi “nel” territorio e costruire un rapporto di fiducia con i cittadini e le cittadine, creando dubbi e sollecitando a cambiare prospettiva e punto di vista. Si pone all’interno del panorama milanese e nazionale come catalizzatore del punto di vista femminile e il suo palinsesto è indirizzato con decisione a valorizzare la creatività delle donne e l’incidenza del pensiero femminile nella storia.
Per questo sono sempre più numerose le artiste che scelgono il palcoscenico del Carcano per presentare i loro lavori su temi dichiaratamente antipatriarcali, spesso in gruppo, come il trio di interpreti dello spettacolo comico e dissacrante tratto da uno degli scritti di Michela Murgia “Stai zitta!” -, che replicherà la rappresentazione di successo dello scorso anno -, o il quintetto di cantanti attrici che daranno corpo e voce ad Artemisia Gentileschi – mettendo in scena con CHIAROSCURO il riscatto di questa donna dalla violenza attraverso l’arte e la bellezza -, o ancora il duo stupefacente che ripercorre le biografie anticonvenzionali di Isadora Duncan e di Eleonora Duse, pioniere del femminismo.
Anche il balletto romantico Gisellə è reinterpretato e attualizzato per esaltare il tema dell’amore oltre il genere.
L’intera settimana del 25 novembre è dedicata al dibattito sulla violenza di genere, con reading monologhi e performance che si propongono di arrivare ai giovani uomini con un messaggio di contrasto culturale al femminicidio, dando voce alle vittime, ma provando anche a analizzare e comprendere le pulsioni dei carnefici, così da renderle riconoscibili e riuscire a combatterle prima che sia troppo tardi: tra gli altri, “Chiamarlo amore non si può”, “Ferite a morte” e “Donne prigioniere di amori straordinari”. Occasioni uniche per promuovere un’autocoscienza maschile, che porti a rigettare certa goliardia che è già una forma di violenza, a imparare a dare un nome alle emozioni e a debellare la necessità di manifestare la propria forza fisica.
Un filone delle rappresentazioni ci fa rivivere storie di donne vissute durante il secondo conflitto mondiale, come la storia di pura sopravvivenza della fragile Rosa Sauer, protagonista de L’assaggiatrice di Hitler, quella della ribelle del ghetto ebraico di Roma Elena Di Porto, poco disposta ad accettare passivamente ogni forma di sopruso e dichiarata pazza dal regime, oltre alle tante storie di donne, ispirate all’omonimo saggio La Resistenza delle donne di Benedetta Tobagi, che in dialogo con l’attrice Anna Scommegna mette in scena le azioni di cura e battaglia, anche a rischio della vita delle protagoniste della Resistenza antifascista e antinazista.
Non poteva mancare il controverso compendio “L’inferiorità mentale della donna” di Paul Julius Moebius considerato un classico del razzismo anti-femminile, che insieme alle dichiarazioni di Cesare Lombroso e di Sylvain Maréchal, autore del “Progetto di legge per vietare alle donne di leggere”, offre materia al racconto ironico e esilarante di Veronica Pivetti.
E oltre un centinaio di donne escono da “Il catalogo delle donne valorose” di Serena Dandini per prendere corpo e voce grazie a un’inesauribile e poliedrica Lella Costa nello spettacolo manifesto del Carcano “Se non posso ballare… questa non è la mia rivoluzione“.
Potremo intraprendere anche un viaggio distopico grazie all’adattamento di 1984 di George Orwell e alla narrazione scientifica e poetica di Allegro Bestiale. Viaggio ai confini della biodiversità, con il filosofo delle scienze biologiche Telmo Pievani, accompagnato dalla Banda Osiris.
In questa programmazione dalle mille sfumature rosa, non sono assenti i protagonisti maschili di grandi classici: Andrea Pennacchi con Una piccola Odissea, Jurij Ferrini con Otello, Sergio Rubini con Il caso Jekyll e Alessandro Haber, mattatore ne La coscienza di Zeno.
Tra le scelte di adattamenti teatrali da capolavori letterari mi preme ricordare: Il sogno di una cosa, tratto dal primo romanzo di Pier Paolo Pasolini con Elio Germano e Teho Teardo, caratterizzato da un’atmosfera maschile nella prima parte, dedicata alla decisione di migrare all’estero in cerca di lavoro, e da una più femminile e sentimentale nella seconda; Lo zoo di vetro e Improvvisamente l’estate scorsa del drammaturgo americano Tennessee Williams, con personaggi che mettono a nudo le proprie fragilità, i ricordi e i sogni.
Le sorprese del palinsesto intitolato ‘Spettina la realtà’ non sono finite…, a voi esplorare il cartellone completo, appuntamenti consueti e nuove alchimie, senza trascurare il programma “Follow the Monday”, dove il pensiero va in scena, in una versione targata Carcano dell’antico Simposio.
Fare spettacolo al Carcano significa piantare semi di quotidiana resistenza e creare legami con il pubblico; essere spettatori e spettatrici significa raccogliere questi semi e impegnarci in prima persona a disseminarli.
Rita Bramante