7 maggio 2024
PM, SINDACO, FUNZIONARI, PROFESSIONISTI E CITTADINI IN SCENA
Un teatrino tutto milanese
7 maggio 2024
Un teatrino tutto milanese
La vicenda che sta turbando Milano in queste ultime settimane, le indagini dei PM sull’attività edilizia avviata con lo strumento delle SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), da un lato mette in discussione tutta la politica urbanistica del Comune, dall’altra mette in discussione in generale la politica urbanistica cui si è dedicato il Governo passato e presente: la politica di assalto ai beni comuni territoriali.
Una data importante da ricordare è l’anno 2010, quello del IV Governo Berlusconi formato da PdL, Lega Nord e MpA. Tutti sappiamo cosa sono anche oggi PDL e Lega Nord ma non certo PdA (Movimento per l’Autonomia): un partitino fondato da Raffaele Lombardo, radicato in Sicilia, il cui leader incorse in disavventure giudiziarie. Il Partito sopravvive anche oggi e in occasione delle elezioni europee si federa con la lista Forza Italia – Noi Moderati, confermando l’alleanza già costituita nelle due precedenti tornate elettorali comunitarie.
Difficile dimenticare quella legislatura fatta di leggi e decreti legislativi ad personam ed è in quella legislatura che nel 2010 vengono varati provvedimenti per massacrare il territorio, ossia : le SCIA,la Segnalazione Certificata di inizio attività – introdotta dall’art. 49, comma 4 bis, del D.L. 31 maggio 2010, n. 78, in sostituzione della Dichiarazione di Inizio Attività (DIA) contenuta nel previgente art. 19 della Legge n. 241/1990 – ora disciplinata nel campo edilizio dall’art. 22 del D.P.R. 380/2001, come integralmente modificato dal D.Lgs. n. 222/2016 (il cosiddetto Decreto SCIA 2).
La politica del Governo è riassunta perfettamente nel Decreto legge 31 marzo 2010 che di fatto introdusse la SCIA, decreto legge che aveva come titolo: Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica, che va letto insieme al Decreto Legislativo 25 novembre 2016, n. 222.
Con la scusa di promuovere la competitività economica si dà il via libera al massacro del territorio ma soprattutto comincia ad aleggiare nel Paese il mantra degli investimenti – soprattutto immobiliari – per il cosiddetto sviluppo e crescita, costi quel che costi anche a costo di stravolgere le città: un mantra che coinvolge prima di tutti il sindaco Sala a Milano e i suoi assessori.
Come mai questi lavori edili eseguiti secondo le procedure previste dalla Scia fino ad ora erano passati inosservati e oggi si sono improvvisamente incagliati?
La ragione è semplice: riguardavano edifici la cui costruzione non turbava minimamente gli abitanti del circondario, in particolare per la loro omogeneità col tessuto urbano circostante ma quando son cominciate a salire molto in altezza o hanno provocato abbattimenti di edifici cari alla memoria dei residenti, le proteste dei cittadini si sono fatte sentire, si sono formati comitati di protesta e questi ultimi con le loro assemblee non potevano sfuggire alla Procura milanese che qualcuno si è incaricato di mettere sull’avviso.
Milano ormai pullula di comitati che si oppongono a decisioni dell’Amministrazione, specialmente in materia urbanistica, fino ai casi più noti come la vicenda del Meazza o le lamentele per i rumori della movida.
In tutte queste vicende il sindaco Sala , ad essere garbati, si è comportato come un pulcino nelle stoppa cambiando opinione o atteggiamento a seconda da che parte arrivava il vento: sulla vicenda delle Scia è passato dal volersi costituire parte civile nei confronti dei dipendenti che venissero inquisiti e ad offrire loro la copertura delle spese legali che rischiavano di dover sopportare, poi le giravolte sulla vicenda Meazza e squadre di calcio, idem al quartiere San Siro.
Dalle leggi che vi ho elencato una cosa è chiara e lampante: con la SCIA i cantieri si possono aprire il giorno dopo aver inoltrato la domanda, se entro 30 o in altro caso 60 giorni non si riceve alcuna comunicazione da parte del Comune, vale il silenzio assenso.
Le leggi che vi ho elencato sopra sono un capolavoro di ambiguità e di orrido legalese e questo sembra veramente voluto, comunque si trova tutto in maniera chiara qui.
Ma se volete proprio fare come San Tomaso, che non ci credeva se non vi metteva il naso, andate guardarvi la Tabella A (66pagine) – dove troverete anche le demolizioni e ricostruzioni – e capirete perché anche se c’è una norma del Codice Penale che dice testualmente: «Nessuno può invocare a propria scusa l’ignoranza della legge penale», ci sarà pure un giudice a Berlino che condannerà l’autore di quelle leggi (vedi sopra), che inducono il cittadino per la loro poca chiarezza a commettere reati.
Cosa ci propone la scena milanese oggi?
Abbiamo un Sindaco imbarazzato nei confronti della Procura, abbiamo dei funzionari comunali che chiedono di essere spostati ad altro incarico e che non vogliono più firmare alcun atto, siamo in attesa di un nuovo PGT che dovrebbe tener conto dei rilievi mossi dalla Procura (ma cosa c’entra la procura col PGT?), abbiamo imprese e progettisti allo sbando che non sanno più quali norme seguire, si teme una paralisi dell’attività edilizia, si addensano all’orizzonte nuvole di interventi della Corte dei Conti e, per finire, lo scontento di molti cittadini è orai esploso.
Per colmare la misura è di ieri la notizia del sequestro da parte della Guardia di Finanza dell’immobile chiamato “Giardino segreto”, con probabili arresti domiciliari e coinvolgimento nuovamente di molti funzionari comunali e professionisti milanesi.
Tutto questo perché?
Perché si è inseguito il Modello Milano, un disegno arrogante e provinciale, socialmente distruttivo e attento sopratutto agli interessi immobiliari. Tutti ne hanno approfittato.
E se qualcuno cominciasse a dimettersi secondo il vecchio adagio che il pesce puzza dalla testa?
Luca Beltrami Gadola
10 commenti