25 febbraio 2025

È COSÌ CHE SI SALVA MILANO? (fine)

Il (nuovo) rito ambrosiano


Copia di Progetto senza titolo (14)

Su quanto stava avvenendo a Milano si usa l’espressione “rito ambrosiano”.  Nella vicenda in esame, le interpretazioni degli uffici urbanistici comunali sono state in parte formalizzate, come sopra accennato, già a fronte delle prime denunce ed inchieste, con la Circolare n° 1 del 21 luglio 2023 “interventi edilizi con edifici di altezza superiore a 25 metri”, che sostiene la piena validità della legge regionale n° 12/2005, laddove autorizza i Comuni a disciplinare nei Piani di Governo del Territorio i casi di obbligo di successivi Piani Attuativi (Particolareggiati o di Lottizzazione), prescindendo implicitamente dalle prescrizioni della Legge Ponte in materia di altezza superiore a 25 metri [1] :

Valutazione che evidentemente prescinde da quanto da noi esposto nel precedente paragrafo, in cui richiamiamo in proposito l’art. 103 della legge regionale n° 12/2005; ma ancor di più prescinde dagli orientamenti costanti della Corte Costituzionale riguardo al valore vincolante per le Regioni della Legge Urbanistica nazionale: come ben riassunto anche nel Decreto del Giudice per le Indagini Preliminari del 22 gennaio 2024.

Decreto in cui si rammenta tra l’altro che la Circolare Comunale “non ha valore di fonte del diritto né di interpretazione autentica di norme statali”.

Al di là degli aspetti giuridici emerge da questi orientamenti, esplicitati dai dirigenti comunali nella Circolare n° 1/2023, una scelta di fondo dell’Amministrazione Comunale milanese di privilegiare il “fare”, la snellezza procedurale, modernizzare la città, forse portare nelle casse comunali meno soldi, ma tutti e subito; ciò anche a scapito del controllo e della partecipazione, in qualche modo incardinati invece nella opposta strada dei piani particolareggiati.

Successivamente, a fronte dell’incedere delle inchieste giudiziarie, nel gennaio del 2024, con una nuova circolare degli uffici n° 4 del marzo 2024, il Comune di Milano ha assunto una linea più prudente, ridefinendo i casi di applicazione delle interpretazioni suddette.

L’articolo di Alessandro Balducci su “La Repubblica” del 14 dicembre9 racconta efficacemente questa prassi nel suo divenire storico in ambito milanese

GRIMALDELLO PARLAMENTARE: UNA “INTERPRETAZIONE AUTENTICA”, CHE “NON È UN CONDONO”, MA PEGGIO. EFFETTI INCERTI, PERVERSI E PERVASIVI

Con il significativo apporto del Partito Democratico alla maggioranza di Destra-Centro, più centristi minori (e invece il dissenso di Alleanza Verdi-Sinistra e del Movimento 5 Stelle), la Camera dei Deputati ha approvato un apposito Disegno di Legge (ora in attesa di conferma in Senato) di carattere “interpretativo” che interviene sulle norme sopra illustrate con effetti sia sul passato (e sulle procedure giudiziarie in corso) sia sul futuro.[2]

Si profila in sostanza da parte della maggioranza di destra un utilizzo politico del bisogno di “Salvare Milano” da parte del PD, che ha come posta in palio il via libera a ulteriori deregulation a scala nazionale.

Per quanto riguarda le ‘torri’, il DdL n°1987:

  • da un lato disapplica il comma 6 dell’art. 17 della L. 765/1967, consentendo costruzioni superiori a 25 metri di altezza oppure a 3 metri cubi per metro quadro senza piano attuativo, sulla falsariga della citata Circolare Ministeriale del 1969.

Con una differenza significativa: la Circolare derogava dalla norma in caso di “singoli edifici …” ribadendo che “… Sarà, invece, necessaria l’approvazione preventiva dello strumento esecutivo, qualora si tratti della sostituzione di gruppi di edifici”; il testo Salva-Milano estende la deroga a tutti i casi “di sostituzione, previa demolizione, di edifici esistenti in ambiti edificati e urbanizzati”.

  • dall’altro lato disapplica, nei medesimi casi e con gli stessi effetti (cancellazione dell’obbligo di piano attuativo), anche l’articolo 8.2 del Decreto Ministeriale n° 1444/1968, relativo ad altezze in progetto maggiori rispetto degli edifici circostanti e preesistenti, ed inventandosi ex-novo, come attenuante“…ove ciò non contrasti con un interesse pubblico concreto e attuale al rispetto dei predetti limiti di altezza, accertato dall’amministrazione competente con provvedimento motivato”.

Qui senza l’alibi di precedenti Circolari Ministeriali e – in verità – per la Lombardia ad abundantiam rispetto alla Legge Regionale n° 12/2005, che già aveva sollevato i Comuni lombardi da tale obbligo, come sopra evidenziato.

Ed anzi il precedente di un esplicito intervento legislativo in tal senso da parte della Regione Lombardia (con il silenzio-assenso del Governo) indica quanto poco in materia si parlasse di diverse interpretazioni, così da giustificarne ora una ‘più autentica’.

Per quanto riguarda le demolizioni/ricostruzioni, il DdL n° 1987 perfeziona la deregulation del 2013 (con effetti retroattivi fino a tale data), classificando come “ristrutturazione” qualunque intervento di sostituzione edilizia, anche con ampliamenti ed in totale difformità rispetto alle costruzioni preesistenti.

Pare interessante osservare che la strada scelta dalla Camera dei Deputati, differisce notevolmente dall’impostazione esplicitata dal Comune stesso, che come sopra riportato si appoggiava invece sulla presunta prevalenza della Legge Regionale: perché ripescando, nei contenuti la Circolare Ministeriale del 1969,  dà valore di principio alla norme contenute nel Disegno di Legge, e ribadisce il primato della potestà legislativa dello Stato.

È da notare che, pur essendo il testo finale della Camera concordato anche con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), non risulta che la modifica legislativa sia stata preceduta da una adeguata consultazione per verificare la ricorrenza o meno di simili problematiche in altri luoghi, con una rassegna anche delle impostazioni assunte in proposito da altre amministrazioni, comunali e regionali.

La Segretaria regionale del PD, onorevole Silvia Roggiani 10, ha difeso il provvedimento SalvaMilano, dopo aver retrodatato al 1942 le norme da ‘interpretare’, affermando “Questo non è un condono perché un condono si ha quando si infrange la legge. Qui invece i funzionari hanno agito nella convinzione di rispettare le norme, anche con sentenze positive del TAR”.

A parte l’aspetto soggettivo della “convinzione dei funzionari”, i possibili dubbi derivanti da divergenti sentenze dei Tribunali Amministrativi Regionali, per prudenza avrebbero dovuto spingere i Comuni interessati a chiedere ai Legislatori un chiarimento univoco anziché procedere comunque con presuntuosa certezza, ci sembra opportuno precisare che la trovata dell’interpretazione autentica porta agli stessi effetti di un condono sotto il profilo giudiziario, con la tendenziale estinzione di processi e pene, ma differisce in peggio sotto i seguenti aspetti:

  • perversamente: non prevede nessuna sanzione pecuniaria specifica, e neppure il versamento della quota parte degli oneri di urbanizzazione elusa grazie alle scorciatoie procedurali; nel contempo – essendo pienamente retroattiva – espone le amministrazioni comunali che hanno finora proceduto con diversa interpretazione delle norme all’accusa di inutili vessazioni ai danni degli operatori privati;
  • pervasivamente: si applica da ora in poi potenzialmente in tutta Italia (con qualche freno forse nelle Regioni Autonome), con gravi conseguenze ai danni sia di una corretta e trasparente gestione del territorio sia degli introiti per le casse comunali;
  • incertamente: prima ancora di valutare tali effetti, occorre segnalare che – secondo “La Repubblica”11 – alcuni giuristi, tra cui Mantini e Goisis, sollevano dubbi sulla costituzionalità del Disegno di legge SalvaMilano, in quanto il Parlamento non avrebbe piena libertà di scrivere nuove leggi, con efficacia retroattiva, chiamandole “interpretazioni”: se tali dubbi fossero condivisi dai giudici chiamati ad avallare l’affossamento delle inchieste in corso, la questione verrebbe rimessa alla Corte Costituzionale, rimettendo nell’incertezza in tutto o in parte le procedure amministrative e le operazioni immobiliari in questione.

Nel caso, auspicabile, di un profondo ripensamento del Salva-Milano al Senato ed in assenza di un condono, in apparenza più ripugnante, ma risolutivo, resterebbe il gravoso problema del destino dei fabbricati sotto inchiesta, più o meno compiuti, ed in parte anche del risparmio investito da ignari acquirenti (ancor più complessa è la faccenda delle responsabilità penali e contabili personali di costruttori, progettisti, funzionari e dirigenti): è in questa direzione, a nostro avviso, che il Parlamento dovrebbe esercitarsi positivamente, con una visione non limitata a Milano; ad esempio allargando le maglie della cosiddetta ‘giustizia riparativa’ introdotta timidamente dalla recente riforma Cartabia, e cioè con oneri a carico dei responsabili penali.

In tal senso ci pare interessante, anche se non semplice, il percorso proposto da Luigi Corbani 12 – già Vice-Sindaco comunista negli anni ’80 –  attraverso l’annullamento dei permessi di costruire (oppure autocertificazioni equivalenti), che risultassero illegittimi,  ed il successivo rilascio in sanatoria (in quanto non contrastanti con il Piano di Governo del Territorio), ricostruendo i passaggi mancati dei Piani Attuativi e soprattutto i loro elementi sostanziali (al di là del disegno progettuale, probabilmente non più modificabile), e cioè la quantità di cessioni al Comune (o almeno il convenzionamento per usi pubblici e sociali) di aree e/o alloggi, anche localizzati altrove, e l’insieme degli importi da versare alle casse comunali.

La questione degli interessi diffusi da parte di singoli acquirenti, probabilmente non consapevoli delle complesse questioni in gioco, oltre ad essere in sé una problematica sociale, rischia di essere strumentalizzata politicamente.

Nel caso invece di successo dell’operazione di salvataggio del ‘rito ambrosiano’ (e di salvataggio politico della Giunta Sala), per parte nostra[3] non siamo in grado di valutare quale sarà l’impatto effettivo del SalvaMilano, soprattutto nelle varie declinazioni locali: perché in realtà nell’immediato il libera-tutti sarebbe operativo per le ricostruzioni ‘infedeli’, mentre per le ‘torri’ vale solo dove i Piani Comunali Generali (variamente denominati) consentono già altezze superiori a 25 metri o densità superiori a 3 m3/m2: ed in entrambi i casi (ricostruzioni e torri) Regioni e Comuni volonterosi, se già non lo stanno facendo, possono frapporre qualche argine, limitando comunque a priori volumi, densità ed altezze massimi edificabili.

Ma il ‘Salva Milano’ indica una direzione di marcia che fa presagire il peggio sulle successive decisioni parlamentari in materia di risparmio di uso del suolo e di rigenerazione urbana, come fa temere la dichiarazione del senatore PD Mirabelli: “… è una norma che chiarisce come, quando si interviene sul costruito, ristrutturando o sostituendolo, non sono obbligatori i piani particolareggiati …. Molte città hanno operato in questo modo per semplificare e incentivare gli interventi sull’esistente, combattendo il degrado, evitare nuovo consumo di suolo e modernizzando il patrimonio edilizio”. 13

Sono i temi affrontati nella recente recensione 14 all’ultimo libro di Giancarlo Consonni, così come nel suo testo: con indirizzi decisamente opposti per ‘salvare le città’ (e non per salvare l’urbanistica o gli urbanisti, e nemmeno i funzionari comunali).

E soprattutto ci sembra grave che tale indirizzo sia per l’appunto avvallato dal Partito Democratico, perché così si va a privilegiare un rapporto privatistico tra costruttori, progettisti e uffici comunali, sottraendo progetti importanti di trasformazione della città al controllo e al confronto pubblico negli ambiti istituzionali (giunte e consigli comunali) e con i cittadini ed i comitati, i quali altrimenti di fatto verranno a conoscenza dei nuovi progetti edilizi solo a cantieri impiantati.

In proposito, proprio la vicenda milanese in esame mostra come una corretta impostazione del confronto pubblico in fase di progettazione potrebbe prevenire conflitti con i “comitati” e interventi giudiziari.

Si apre pertanto un divario tra due concezioni dell’urbanistica: l’una punta su una ‘efficienza amministrativa’ che mal cela il fastidio verso il controllo e la voglia di rimuovere ‘lacci e lacciuoli’, già cara alla destra; l’altra che invece ritiene imprescindibili i valori partecipativi della democrazia, soprattutto riferiti alla qualità urbana e territoriale.

I PRINCIPALI COMMENTI

Tra i commenti critici, oltre agli Autori che già abbiamo citato (Alessandro Coppola, Elena Granata, Arturo Lanzani, Antonio Longo 1 cui si è aggiunto su “Arcipelago Milano” in termini più sfumati Pietro Cafiero 15) ed a tutto il recinto dei “Comitati”, di cui è più scontato lo schieramento (vedi ad esempio Paolo Pileri 16 su “Altra Economia” e su “Salviano il Paesaggio”), in parte anche preconcetto, ci sembra interessante, perché proviene dall’interno del PD, l’articolo su “Domani” del professor Giovanni Caudo 17, già Assessore a Roma.

Su questo fronte da subito Giancarlo Consonni 18 (su “La Repubblica”) e Fabrizio Schiaffonati (con altri Autori, sulla rivista digitale UCTAT 19). E “da sempre” Sergio Brenna.

Dopo la pubblicazione del testo approvato alla Camera, si è mobilitata la S.I.U., Società Italiana degli Urbanisti, 20 associazione presente soprattutto in ambito accademico, che paventa soprattutto le conseguenze sul resto d’Italia; testo analogo, che ha suscitato più attenzione, per la firma di illustri intellettuali, l’appello dei 140 professori di diverse discipline, tra cui Salvatore Settis e Tomaso Montanari. 21

A seguito di tale appello, si è ampliato il confronto sull’argomento, che è divenuto materia di scontro politico a livello locale e nazionale.

Non ci sembra che le dichiarazioni dell’Assessore Tancredi 22 – già dirigente degli uffici urbanistici comunali  – su “La Repubblica” il 3 gennaio 25) aggiungano molto alle posizioni già espresse in ambito comunale in favore del Disegno di Legge, con in più un po’ di retorica sulle Olimpiadi, mentre si commentano da sé la supponenza di  affermazioni quali: “Resto perplesso da questi urbanisti o presunti tali….che spuntano fuori solo in questo momento”

Si constata invece dalla parte favorevole la discesa in campo, apparentemente compatta dell’Ordine degli Architetti di Milano; favorevoli più ovviamente i costruttori 23 (il testo che segnaliamo include anche un utile riassunto della versione iniziale del provvedimento, presentata da parlamentari del centro-destra. Vedi sopra NOTA H).

Più “conciliante” risulta la posizione del Presidente della sezione lombarda dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, Marco Engel 24 che su “La Repubblica”, pur auspicando tempi migliori, finisce per avallare il provvedimento parlamentare (come fa più diffusamente in pari data sul sito dell’INU nazionale 25).

Ciò a fronte di una chiara presa di posizione, contraria al provvedimento, da parte dell’INU [4]a livello nazionale, già in fase di audizione alla Camera dei Deputati, e come ribadito nella Dichiarazione del 3 dicembre 2024 da parte del Presidente Talia 26 [5](sul sito INU rilevante anche l’intervento del Presidente della Biennale Spazio Pubblico Pietro Garau 27).

Anna Vailati – Aldo Vecchi

Alle pagine seguenti appendice e fonti

APPENDICE

 PRINCIPALI NORME E PROVVEDIMENTI RICHIAMATI IN QUESTO ARTICOLO:

  • Legge Urbanistica n° 1150/1942 – https://www.bosettiegatti.eu/info/norme/statali/1942_1150.htm
  • Legge ‘Ponte’ n° 765/1967 – https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1967/08/31/067U0765/sg
  • Circolare Ministeriale n° 3210/1967 – https://www.bosettiegatti.eu/info/circolari/statali/1967_ci3210.htm
  • Decreto Ministeriale n° 1444/1968 – https://www.bosettiegatti.eu/info/norme/statali/1968_1444.htm
  • Circolare Ministeriale n° 1501/69 – http://architettura.it/notes/ns_nazionale/anno_60-69/CIRC.1501-69.html#:~:text=CIRCOLARE%20MINISTERO%20DEI%20LAVORI%20PUBBLICI%2014%20APRILE%201969%20N.1501
  • Costituzione, Titolo V (modifica anno 2001) – https://presidenza.governo.it/Governo/Costituzione/2_titolo5.html
  • Legge Regionale Lombardia n° 12/2005 per la gestione del territorio – https://www.bosettiegatti.eu/info/norme/lombardia/2005_012.htm
  • Circolare n° 1/21 luglio 2023 del Comune di Milano “Interventi edilizi con edifici di altezza superiore a 25 metri” – https://www.comune.milano.it/documents/20126/434769756/Anno%202023%20-%20Circolare%20n.%201-2023%20del%2021.07.2023/21591f02-5abc-5700-5b2f-9d47cbe7a4a5
  • Decreto del Giudice per le Indagini Preliminari di Milano 22 gennaio 2024 – https://italiaius.it/wp-content/uploads/2024/02/decreto-GIP-Milano.pdf
  • Disposizione di servizio n° 4/20 Marzo 2024 del Comune di Milano – https://www.comune.milano.it/-/rigenerazione-urbana.-disposizioni-per-lo-sviluppo-dell-attivita-amministrativa-in-materia-edilizia-e-urbanistica#:~:text=Milano%2C%2020%20marzo%202024%20%2D%20In,in%20materia%20edilizia%20e%20urbanistica.
  • Disegno di Legge approvato dalla Camera dei Deputati il 21 novembre 2024 “Disposizioni di interpretazione autentica in materia urbanistica ed edilizia” (ovvero ‘Salva Milano’) – https://www.senato.it/leg/19/BGT/Schede/Ddliter/58424.htm

Fonti:

  1. Alessandro Coppola, Elena Granata, Arturo Lanzani, Antonio Longo – NECROLOGIO PER L’URBANISTICA? – su Gli Stati Generali 25 novembre 2024 e su Arcipelago Milano, 3 dicembre 2024 https://www.facebook.com/glistatigenerali/posts/gli-urbanisti-del-politecnico-di-milano-alessandro-coppola-elena-granata-arturo-/1143675954428198.
  2. dibattito Casa Cultura Milano – MILANO: VERSO UNA CITTÀ PER RICCHI – https://www.youtube.com/watch?v=eM9h0u9Jesg
  3. dibattito Casa Cultura Milano – PENSARE LA MILANO DI DOMANI: SPAZI, DIRITTI E INCLUSIONE – https://www.youtube.com/watch?v=H9pquWhuSd8
  4. dibattito Casa Cultura Milano – LA CITTÀ INVISIBILE. QUELLO CHE NON VEDIAMO STA CAMBIANDO LE METROPOLI – https://www.youtube.com/watch?v=CDgeAQPWUPs.
  5. Lucia Tozzi – INVENZIONE DI MILANO. CULTO DELLA COMUNICAZIONE E POLITICHE URBANE – Feltrinelli, Milano 2023
  6. VV: a cura di Alessandro Balducci – LA CITTÀ INVISIBILE. QUELLO CHE NON VEDIAMO STA TRASFORMANDO LE METROPOLI – Feltrinelli, Milano 2023
  7. Angelo Rabuffetti – UN BILANCIO DEL PGT DI MILANO DEL 2020 – su UCTAT,
  8. Alessandro Delpiano – PERCHE’ IL SALVA MILANO AIUTERA’ LA SPECULAZIONE NELLE CITTA’ ITALIANE – su “La Repubblica” ediz. Milano, 3 dicembre 2024 – https://quotidiano.repubblica.it/edicola/searchdetail?id=http://archivio.repubblica.extra.kataweb.it/archivio/repubblica/2024/11/27/perche-il-salva-milano-aiutera-la-speculazione-nelle-citta-italianeMilano04.html&hl=&query=delpiano&field=nel+testo&testata=repubblica&newspaper=REP&edition=nazionale&zona=sfoglio&ref=search
  9. Alessandro Balducci – SALVA MILANO I RISCHI E LE OCCASIONI MANCATE – – su “La Repubblica” ediz. Milano, 14 dicembre 2024 https://quotidiano.repubblica.it/edicola/searchdetail?id=http://archivio.repubblica.extra.kataweb.it/archivio/repubblica/2024/12/14/salva-milano-i-rischi-e-le-occasioni-mancateMilano01.html&hl=&query=alessandro+balducci&field=nel+testo&testata=repubblica&newspaper=REP&edition=nazionale&zona=sfoglio&ref=search
  10. Silvia Roggiani – ADESSO INSIEME PER IL NUOVO PGT – su “La Repubblica” ediz. Milano, 23 novembre 2024 https://quotidiano.repubblica.it/edicola/searchdetail?id=http://archivio.repubblica.extra.kataweb.it/archivio/repubblica/2024/11/23/urbanistica-il-rilancio-di-sala-non-si-governa-solo-con-i-noMilano01.html&hl=&query=silvia+roggiani&field=nel+testo&testata=repubblica&newspaper=REP&edition=nazionale&zona=sfoglio&ref=search
  11. Redazione di “La Repubblica”, mi.rom  – I DUBBI DEI GIURISTI: “POSSIBILE RISCHIO DI INCOSTITUZIONALITA’ – ediz. Milano, 22 novembre 2024 – https://quotidiano.repubblica.it/edicola/searchdetail?id=http://archivio.repubblica.extra.kataweb.it/archivio/repubblica/2024/11/22/i-dubbi-dei-giuristi-possibile-rischio-di-incostituzionalitaMilano02.html&hl=&query=rischio+incostituzionalit%C3%A0&field=nel+testo&testata=repubblica&newspaper=REP&edition=nazionale&zona=sfoglio&ref=search
  12. Luigi Corbani – IL COMUNE RITIRI I PERMESSI SENZA CONDONI NAZIONALI – su “La Repubblica” ediz. Milano, 4 gennaio 2025 – https://quotidiano.repubblica.it/edicola/searchdetail?id=http://archivio.repubblica.extra.kataweb.it/archivio/repubblica/2025/01/04/-il-comune-ritiri-i-permessi-senza-condoni-nazionaliMilano02.html&hl=&query=corbani&field=nel+testo&testata=repubblica&newspaper=REP&edition=nazionale&zona=sfoglio&ref=search
  13. Federica Venni Salva – SALVA-MILANO ALL’ESAME DEL SENATO L’ULTIMO DUELLO – su “La Repubblica” ediz. Milano, 11 dicembre 2024 –  https://quotidiano.repubblica.it/edicola/searchdetail?id=http://archivio.repubblica.extra.kataweb.it/archivio/repubblica/2024/12/11/salva-milano-allesame-del-senato-lultimo-duello-sullurbanisticaMilano05.html&hl=&query=mirabelli&field=nel+testo&testata=repubblica&newspaper=REP&edition=nazionale&zona=sfoglio&ref=search
  14. Aldo Vecchi – ANCORA SULL’UTOPIA DELL’URBANITÀ DI GIANCARLO CONSONNI – su UTOPIA21, novembre 2024 – https://drive.google.com/file/d/1spWyZmlaHhwMQpgdTEsDGaOuoNsIu3x7/view?usp=drive_link
  15. Pietro Cafiero – CHI CI SALVERA’ DAL SALVA MILANO? – su Arcipelago Milano, 3 dicembre 2024 – https://www.arcipelagomilano.org/archives/64663
  16. Paolo Pileri – “SALVA MILANO”, SFASCIA IL PAESE. SULLA LEGGINA AD-URBEM CHE AFFOSSA CIO’ CHE RESTA DELL’URBANISTICA – su Altra Economia, 25 novembre 2024 e su Salviamo il Paesaggio, 4 dicembre 2024

https://altreconomia.it/salva-milano-sfascia-il-paese-sulla-leggina-ad-urbem-che-affossa-cio-che-resta-dellurbanistica/

  1. Giovanni Caudo – LE MANI LIBERE SULLA CITTA’, COSTRUIRE A MILANO COME NELL’OTTOCENTO – su “Domani” del 5 dicembre 2024 https://www.editorialedomani.it/idee/commenti/salva-milano-mani-libere-citta-costruire-come-ottocento-tn7b0a1l
  2. Giancarlo Consonni – PENSANO SOLO AI PRIVATI – su “La Repubblica” ediz. Milano, 8 novembre 2024 https://quotidiano.repubblica.it/edicola/searchdetail?id=http://archivio.repubblica.extra.kataweb.it/archivio/repubblica/2024/11/08/consonni-pensano-solo-ai-privatiMilano01.html&hl=&query=consonni&field=nel+testo&testata=repubblica&newspaper=REP&edition=nazionale&zona=sfoglio&ref=search
  3. Fabrizio Schiaffonati – SALVARE MILANO DA CHI? – su UCTAT, novembre 2024 –https://urbancuratortat.org/salvare-milano-da-chi/
  4. Società Italiana degli Urbanisti – https://www.societaurbanisti.it/news/appello-della-societa-italiana-degli-urbanisti-per-fermare-la-proposta-di-legge-1987/

anche su “Domani” del 16 dicembre 2024

  1. “SALVA-MILANO”, LETTERA-APPELLO AL LEGISLATORE NON APPROVARE LA LEGGE –

https://www.genteeterritorio.it/salva-milano-lettera-appello-al-legislatore/

  1. Redazione di “La Repubblica”  – intervista all’Assessore Giancarlo Tancredi – L’OK AL SALVA MILANO E’ UN ATTO DI RESPONSABILITA’- ediz. Milano, 4 gennaio 2025

https://quotidiano.repubblica.it/edicola/searchdetail?id=http://archivio.repubblica.extra.kataweb.it/archivio/repubblica/2025/01/03/tancredi-lok-al-salva-milano-e-un-atto-di-responsabilitaMilano01.html&hl=&query=tancredi&field=nel+testo&testata=repubblica&newspaper=REP&edition=nazionale&zona=sfoglio&ref=search

  1. ASSOEDILIZIA SOLLECITA L’APPROVAZIONE DELLA LEGGE SALVA MILANO ALLA LUCE DELLA SENTENZA DEL TAR LOMBARDIA https://www.monitorimmobiliare.it/monitorimmobiliare/notizia/assoedilizia-sollecita-l-approvazione-della-legge-salva-milano-alla-luce-della-sentenza-del-tar-lombardia_2024-08-27102637/#:~:text=Assoedilizia%20ha%20espresso%20il%20proprio,discussione%20alla%20Camera%20dei%20Deputati.
  2. Marco Engel – SALVA MILANO: PERCHE’ ERA URGENTE FARE CHIAREZZA – su “La Repubblica” ediz. Milano, 29 novembre 2024 – https://quotidiano.repubblica.it/edicola/searchdetail?id=http://archivio.repubblica.extra.kataweb.it/archivio/repubblica/2024/11/29/salva-milano-perche-era-urgente-fare-chiarezzaMilano01.html&hl=&query=engel&field=nel+testo&testata=repubblica&newspaper=REP&edition=nazionale&zona=sfoglio&ref=search
  3. Marco Engel – INTERPRETAZIONE AUTENTICA DELL’ARTICOLO 41 QUINQUIES DELLA LEGGE URBANISTICA NAZIONALE E I SUOI EFFETTI SULLA TRASFORMAZIONE URBANA https://www.inu.it/news/l-rsquo-interpretazione-autentica-dell-rsquo-art-41quinquies-della-legge-urbanistica-nazionale-e-i-suoi-effetti-sulla-trasformazione-urbana/
  4. Michele Talia – SCELTE ED EFFETTI PERICOLOSI E NEMMENO RISOLUTIVI https://www.inu.it/news/salva-milano-il-presidente-dell-rsquo-inu-michele-talia-ldquo-scelte-ed-effetti-pericolosi-e-nemmeno-risolutivi-rdquo/
  5. Pietro Garau – SALVA MILANO SI SALVI CHI PUO’ – https://www.inu.it/news/salva-milano-si-salvi-chi-puo-il-commento-di-pietro-garau/

[1] “Si ritiene infatti che la L.R. 12/2005 disapplichi legittimamente il DM 1444/68 e l’art. 41 quinquies della L. 1150/1942 nella parte in cui assoggettano a pianificazione attuativa gli interventi che determinano il superamento dei 25 mt. di altezza degli edifici. Tale disapplicazione – riguardando una norma a valenza procedurale e di dettaglio, appare infatti coerente con il riparto della potestà legislativa tra Stato e Regioni in materia di governo del territorio di cui al Titolo V della Costituzione, che riserva allo Stato la sola legislazione riguardante i principi fondamentali della materia.”

[2] La gestazione del disegno di legge è passata da una proposta convergente 23 dei partiti di maggioranza che si limitava a stabilire nuove norme permissive per il futuro, offrendo come soluzione per il contenzioso aperto a Milano i soli effetti penali del principio “pro reo”, che esclude in generale di processare per reati non più contemplati dalla legge (come avvenuto di recente per l’abuso di atti di ufficio): non risolvendo appieno però gli aspetti amministrativi. Il testo approvato dalla Camera è frutto di un decisivo emendamento proposto dal Partito Democratico.

[3] Nel merito delle conseguenze operative per la generalità dei comuni italiani, il documento di Coppola-Granata-Lanzani-Longo, che si intitola “Necrologio per l’urbanistica?” 1  paventa pesanti conseguenze generalizzate; in questo senso riportiamo anche il seguente giudizio di Alessandro Delpiano (sopra citato 7), : “…si tornerà a costruire palazzine, palazzoni e grattacieli direttamente, senza alcun progetto di città, senza l’obbligo di servizi pubblici, di verde, di parcheggi, al fine di massimizzare il guadagno per gli investitori, e cioè per i grandi fondi finanziari … oltre che per quel sottobosco di riciclaggio di origine mafiosa”.

[5] Michele Talia è tornato più diffusamente sull’argomento con l’articolo  “PER USCIRE DALL’ANGOLO…” su “Urbanistica Informazioni” n° 318, pubblicato quando questo testo è ormai pronto da consegnare.



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  1. Annalisa FerrarioCredo che andrebbe citato anche l' intervento dell' assessore all' urbanistica (pardon, della rigenerazione urbana) all'assemblea del PD di sabato scorso. Dice che bisogna cambiare le regole urbanistiche (giusto!) ma non dice bene quali. Forse le cosiddette "regole morfologiche" (cortine, arretramenti eccetera)? A parte il fatto che queste regole in PGT sono scritte male (e che quindi è ragionevole una deroga, purché non cambi la profittabilità dell'area come avviene oggi) delle regole morfologiche alla cittadinanza interessa fino a un certo punto. L'importante è che ci siano case fatte bene a costi ragionevoli, che non si debba impazzire imbottigliati nel traffico o a cercare parcheggio, che sia facile trovare un posto in asilo nido, in ospedale o in un campetto di calcio. E quindi le regole che contano sono quelle urbanistiche: indici edificatori, cessione di aree, quote di edilizia sociale e di servizi. Se si vogliono cambiare quelle, ben venga. Ma è molto difficile che lo facciano gli stessi che hanno sottoscritto l' attuale PGT. Per cambiare servono menti fresche e innovative, gli altri meglio che se ne vadano. Saluti
    25 febbraio 2025 • 22:19Rispondi
  2. Annalisa FerrarioÈ notizia di questi giorni la modifica dei vertici degli uffici comunali dell' urbanistica. Mi sembra in qualche modo inevitabile, non è chi ha fatto l' orrido PGT (e se ne è addirittura vantato) che può anche correggerlo. Un passo nella direzione giusta, quindi. Ma non basta: bisognerebbe magari disfarsi degli ex portaborse degli assessori incistati in Amat, ad esempio, o bloccare il concorso interno per fare diventare dirigenti fissi gli attuali funzionario sotto inchiesta. Mi sembra davvero il minimo. Saluti.
    2 marzo 2025 • 17:35Rispondi
    • Pietro Vismarasolito promoveatur ut amoveatur. Comunque, dei dirigenti sponsorizzati dalla De Cesaris, due sono sotto indagine giudiziaria e tre sono finite nel cimitero degli elefanti. Davvero scelte accorte e giudiziose!
      3 marzo 2025 • 14:42
  3. Cesare MocchiQuella della selezione dei dirigenti è una questione delicata e spesso sottovalutata. La leggenda metropolitana è che Albertini a suo tempo avesse rispettato la struttura esistente, senza imporre i suoi. Nulla di più falso. Gli attuali dirigenti sono tutti scelti per cooptazione, perché affini politicamente alle passate amministrazioni o perché "bravi", dove normalmente per "bravo" gli operatori non indicano uno competente, ma uno che non si mette in mezzo e non ostacola gli affari. Chiaro che le burocrazie servono e hanno potere. Ma anche i Mandarini nell' antica Cina venivano scelti con duri esami pubblici, e questa regola dovrebbe valere anche adesso. Poi i governanti hanno ovviamente le loro preferenze, e quindi una nuova amministrazione sceglie chi mandare avanti, fermo restando che, finita l' amministrazione, si fa un passo indietro. Il centrosinistra invece ha fatto esattamente il contrario: solo concorsi interni, e si è tenuto i dirigenti scelti da Lupi, Moratti e Albertini (per quanto incompetenti). Chiaro che poi non cambia niente
    4 marzo 2025 • 10:24Rispondi
  4. Cesare MocchiSul salvamilano, segnalo questo interessante intervento: https://www.studiotecnicopagliai.it/urbanistica-incostituzionale-rischi-salva-milano/ In breve, se il testo passasse così com'è, sarebbe incostituzionale. Solo Sala non l' ha capito, e insiste con una rapida approvazione, sempre con la motivazione di "salvare" i suoi dirigenti, che "non hanno preso mazzette" (vorrei ben vedere! ma vantaggi personali in termini di emolumenti sì) ma hanno solo la colpa "di avere seguito le indicazioni della politica". Forse Sala non sa che la prima indicazione della politica agli uffici pubblici è il rispetto delle leggi. Questo forse (e sottolineo forse) non è avvenuta, ma deve intervenire il parlamento a "salvare" i dirigenti con leggi di dubbia costituzionalità? Mi sembra impazzito.
    4 marzo 2025 • 10:31Rispondi
  5. Andrea VitaliÈ notizia di stamattina l' arresto (ai domiciliari) di uno dei dirigenti che Sala si proponeva di salvare dalle indagini attraverso appunto il "Salvamilano". Chi sia questo dirigente è presto detto: diventato dirigente con un concorso quando il vicesindaco era Intiglietta della Compagnia delle Opere (graduatoria allungata tantissimo fino a ricomprendere il suddetto) per anni è stato il rappresentante dei "formigoniani" in Comune. Fatta carriera con Lupi e Masseroli, quando viene eletto Pisapia si dimette dopo aver fatto approvare il PGT, e va a fare il manager di Esselunga. Viene richiamato da Sala al SUE modificando appositamente il regolamento degli uffici. Ora è accusato di avere avuto finte consulenze da Assimpredil e di avere fatto assumere la figlia da un operatore, oltre di avere cercato di cancellare le prove. Nelle intercettazioni si vanta anche di essere l' estensore del salvamilano approvato alla Camera. Ora, le possibilità sono queste: 1) i magistrati si sono inventati tutto, consulenze, intercettazioni. Possibile, ma abbastanza improbabile. 2) i magistrati hanno ragione, Sala sapeva, ed è complice. 3) i magistrati hanno ragione, Sala non sapeva, è stato imbrogliato, è un fesso. Non so cosa sia peggio
    5 marzo 2025 • 12:41Rispondi
    • Annalisa Ferrarioc'è da chiedersi però come mai gli ex assessori De Cesaris e Maran abbiano continuato ad appoggiare e a promuovere questi personaggi. Sarebbe interessante avere una loro opinione in merito. Ma già, la De Cesaris è troppo occupata a fare affari con il suo socio Bardelli, e Maran è impegnato a Bruxelles a promuovere la guerra con la Russia...
      7 marzo 2025 • 13:39
    • Pietro VismaraI magistrati adesso parlano di "sistema Oggioni" ma penso che abbiano torto. Il nome esatto è "sistema COMUNIONE E LIBERAZIONE" di cui Oggioni è solo un tassello. O il centrosinistra se ne rende conto e - soprattutto - ne prende le distanze (se ne sono resi conto benissimo...) o per loro non c'è futuro
      8 marzo 2025 • 14:09
  6. Andrea Vitalihttps://milano.corriere.it/notizie/cronaca/25_marzo_05/inchiesta-urbanistica-gli-indagati-del-comune-parlano-di-foti-lupi-e-morelli-cosi-abbiamo-scritto-il-salva-milano-per-i-f11dfee7-b8f8-4417-a1e3-777d736b5xlk.shtml Comunque non finiremo mai di ringraziare Arcipelago per aver tenuta alta l' attenzione sull'urbanistica milanese. Ambrogino d'oro alla prossima occasione!
    5 marzo 2025 • 12:42Rispondi
    • Pietro VismaraConcordo: Ambrogino d'oro ad Arcipelago!
      6 marzo 2025 • 20:43
  7. GiuliaBuongiorno. Sottoscrivo quanto scritto da Pietro Vismara e mi piace ricordare l' espressione " Comunione e Fatturazione" il cui copyright spetta al giornalista Ferruccio Pinotti, autore di alcuni libri di attualità editi circa una quindicina d'anni fa'.
    9 marzo 2025 • 11:14Rispondi
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