10 luglio 2018
MILANO DELL’OPULENZA, DELLE NOTE ECCELLENZE, LA MEGLIO CITTÀ
Emergenza Casa - 9 luglio Presidio davanti a Palazzo Marino
10 luglio 2018
Emergenza Casa - 9 luglio Presidio davanti a Palazzo Marino
Nell’Altra Milano, in drammatico aumento gli sfratti e le esecuzioni immobiliari. Nessuna efficace forma di graduazione o gestione. Nessuna risposta alle famiglie sfrattate. Non considerate le domande delle famiglie numerose dato che a Milano mancano alloggi adeguati. Diminuisce l’offerta di case popolari a causa di sottrazioni di alloggi e di vendite. Circa 10.000 alloggi sfitti in stato di abbandono, fra ALER e MM Settore Casa. Il rischio che migliaia di domande siano cancellate con l’entrata in vigore della Legge Regionale 16/2016, per quanto il nuovo assessore alla casa intenda apportare modifiche. Questa la sintesi della situazione di emergenza esposta nella piattaforma unitaria che Sunia, Sicet, Uniat, Unione Inquilini, Coniat hanno presentato all’Amministrazione Comunale nel corso del presidio organizzato davanti a Palazzo Marino nel pomeriggio di lunedì 9 luglio 2018.
Alcuni dati. Al 31.12.2017 le richieste di esecuzione di sfratto presentate dall’Ufficiale Giudiziario per Milano e Provincia sono 22.842. Le convalide di sfratto emesse dal Tribunale di Milano nel 2017 sono in totale 3.184: per finita locazione a Milano sono 111, nella Città Metropolitana e in altri Comini, 100; per morosità a Milano sono 1.383, nella Città Metropolitana e in altri Comuni, 1.590. Il dato totale degli sloggi effettivamente eseguiti, considerati gli sfratti per morosità e i pignoramenti immobiliari della prima casa riguarda circa 1.100 nuclei familiari nel 2017. Nel triennio 2015-2017 si è registrata una riduzione del 62% delle domande di emergenza esaminate, pari a 3.121 domande, rispetto al triennio precedente. (*)
Davanti a Palazzo Marino il 9 luglio questi dati erano impersonati da uomini, donne, bimbi in braccio, in carrozzina, cartelli sul petto: “Sfrattato a maggio ancora senza una casa. Morosità incolpevole accolta. Domanda d’emergenza non esaminata. Mia moglie e i nostri due figli minori in comunità a Pavia. Io e mio figlio ospiti da un amico”. Oppure: “85 anni invalido con sfratto esecutivo. Domanda di emergenza improcedibile, invisibile”. Oppure: “Sfrattati da un anno ancora senza una casa. Famiglia di cinque persone in cima alla graduatoria. Domanda d’emergenza non esaminata. Nessuna casa popolare disponibile. Troppo numerosi, ci dicono”. Oppure: “Sfrattati 5 persone fuori casa da 3 mesi. Domanda in deroga non esaminata perché improcedibile in attesa di graduatoria”. Oppure: “Famiglia di 3 persone sfrattata da 9 mesi. Dopo un periodo in comunità, ospiti da amici e parenti, la famiglia divisa in attesa di una casa”.
Con la proposta di un Consiglio Comunale aperto sul tema dell’Emergenza Abitativa, che riguarda la Città, le richieste dei Sindacati: 1) che il Comune chieda a Regione Lombardia la sospensione dell’applicazione della Legge 16/2016 in attesa delle modifiche previste; 2) un nuovo bando per l’assegnazione di alloggi ERP; l’esame di tutte le domande di cosiddetta emergenza presentate in base alla L.R. 27/2009, rimaste senza risposta; 3) la valutazione delle domande prima dell’esecuzione degli sfratti; 4) la sospensione di tutte le forme di sottrazione del patrimonio ERP; l’applicazione del Protocollo siglato con la Prefettura per la graduazione dell’esecuzione degli sfratti e la sua estensione ai pignoramenti immobiliari della prima casa; una gestione efficace, economica e trasparente delle proposte di assegnazione di natura temporanea per le famiglie in condizione di grave emergenza.
Le risposte dell’assessore alla Casa Rabaiotti e dell’assessore alle Politiche Sociali Majorino: con una condivisione della gravità del problema, si sono impegnati ad aprire un Tavolo Permanente sull’Emergenza Sfratti, che inizierà le sue riunioni il 30 luglio, affrontando i seguenti temi:
A questo Tavolo sarà infine possibile esaminare le richieste sindacali relative all’inadeguatezza dell’offerta pubblica, alle conseguenze disastrose del passaggio della gestione dell’emergenza abitativa ai Servizi Sociali, al tracollo delle tutele per gli sfrattati, a seguito della sostituzione di un modello di gestione dell’emergenza abitativa che aveva funzionato per decenni, con un modello totalmente inefficace, le modifiche da apportare alla nuova normativa sulle assegnazioni prevista dalla L.R. 16/16 e dal RR 4/17.
Un primo importante risultato della mobilitazione organizzata dai sindacati della casa, con la partecipazione di alcuni Comitati. Sulla traccia di questa apertura ora l’Amministrazione è chiamata ad ascoltare e a dare risposte per il cumulo di condizioni di degrado e di esclusione proprio delle cosiddette periferie, intese come quartieri di case popolari. Qui i Comitati sono da decenni protagonisti di un’azione di rappresentanza e di impegno, in rete con parrocchie, associazioni, in particolare sono contraenti dei Contratti di quartiere, insieme con i sindacati della casa: tutti da tempo rigorosamente ignorati dall’Amministrazione Comunale.
Franca Caffa, Ermanno Ronda
(*) Dati Ministero dell’Interno, Ufficio Centrale di Statistica, elaborati da Sicet Milano.