10 luglio 2018
AMBASCIATORI DI MILANO ALLA MILANESIANA
Sguardi ottimisti sulla città
Milano ieri e oggi: su questo tema Elisabetta Sgarbi, direttrice de La Milanesiana, ha chiesto a Giangiacomo Schiavi di conversare con i suoi ospiti, il Rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta, Claudio Martelli, Franco Toffoletto e il Sindaco Giuseppe Sala.
Nella cornice dello showroom BMW Urban Store – spazio nel centro di Milano aperto al territorio per appuntamenti culturali e di intrattenimento – il giornalista attento conoscitore della storia e dei progetti innovativi del capoluogo lombardo, da poco insignito del Premio Montale Fuori di Casa di Milano, non può che essere a suo agio a sollecitare il dibattito. Si parla non solo del passato e del presente della città, ma anche, e soprattutto, del futuro.
Il Rettore del Politecnico di piazza Leonardo – spazio urbano riqualificato, finalmente accogliente e espressione della nuova Milano – elogia il processo di internazionalizzazione dell’Ateneo, che attrae e accoglie oggi oltre 6.000 studenti da tutto il mondo (“al Poli oggi si parla inglese alle macchinette del caffè, l’inglese di 12 etnie diverse”) e di trasformazione degli spazi laboratoriali della Bovisa. Nell’impegno per la tecnologia 5G, la mobilità e la riqualificazione urbana, la conservazione dei beni culturali e la sicurezza, il Politecnico è schierato a fianco delle altre istituzioni per rendere Milano competitiva in Europa e nel mondo: si può essere internazionali da Milano e fare qui formazione internazionale.
È innata in Milano una vocazione a sentirsi capitale al centro dell’Europa: Milano sta correndo tanto e il merito è al contempo dei suoi governanti e dei suoi cittadini, sottolinea il Sindaco Sala. L’internazionalità di Milano si vede nei fatti e riempie di orgoglio. Si raccolgono i frutti del lavoro fatto negli ultimi vent’anni, perché la forza dei sindaci è prendere il meglio della progettualità di chi li ha preceduti e poi puntare con coraggio a una discontinuità costruttiva e visionaria. Dimostrazione di buon senso civico.
Claudio Martelli, di nuovo milanese dopo una lunga parentesi romana, individua nell’autonomia la parola chiave più rappresentativa per Milano, che è sempre stata un po’ in controtendenza e questo è il segno della sua autonomia storica. Fin dai tempi del Sindaco Caldara ha costituito un esempio di avanguardia per modernizzazione costante e attenzione alla solidarietà. L’internazionalità è il tratto più caratteristico di una città aperta e accogliente.
Nel tempo Milano è diventata anche una città più esigente, popolata di cittadini che pongono costantemente all’attenzione dei governanti le problematiche di sicurezza, trasporti e abitazione.
‘Laurà, laurà, laurà’ è lo slogan milanese sempre valido nella città delle professioni, aggiunge l’avvocato Toffoletto: Milano è la città del lavoro e dei progetti, della partecipazione attiva e collettiva, della cittadinanza ai progetti. Un pregio di Milano è anche che i suoi cittadini non siano mai contenti: con determinazione e responsabilità civica tengono alte le proprie aspettative e monitorano con senso critico le risposte dell’amministrazione.
“Modello Milano” è stato il primo titolo pensato per il libro del Sindaco Sala, pubblicato poi come “Milano e il secolo delle città” per i tipi de La nave di Teseo. Milano è un modello di grande concretezza e Sala ama definirsi uomo del fare, che sta portando avanti operazioni ambiziose che richiedono compromessi e tempi lunghi: prolungamento delle metropolitane verso l’hinterland e ripensamento della mobilità urbana, recupero del tracciato storico e riapertura dei Navigli come operazione di bellezza, riqualificazione delle periferie. “Milano oggi è una città capace di farsi domande e costruire risposte. Il coraggio io lo intendo così: guardare il mondo con ampiezza di vedute e provare a cambiarlo”, portando il modello Milano al servizio del Paese.
Rita Bramante